Dall'Italia

Filippo Turetta arrestato in Germania, aveva finito soldi e benzina: “Tra 48 ore in Italia”

Quando è stato fermato, Filippo Turetta si trovava accostato su un’autostrada in Bassa Sassonia, a 150 chilometri da Lipsia. L’uomo era al lato della strada con le luci spente e questo lo ha tradito. I poliziotti tedeschi, infatti, si sono fermati a controllare la Fiat Grande Punto nera del latitante, che era ferma sulla corsia d’emergenza dell’autostrada, perché insospettiti dalle luci spente. Per legge, in Germania, queste devono essere sempre accese, anche a veicolo fermo.

I poliziotti, dopo una segnalazione degli automobilisti che avevano indicato l’auto a fari spenti arrivata intorno alle 22 di sabato, si sono dunque fermati per un controllo di routine e hanno riconosciuto il giovane e la targa, segnalata dall’Interpol. Filippo, secondo i primi elementi emersi, aveva finito denaro e benzina e non ha opposto resistenza all’arresto.

I tempi dell’estradizione, Tajani: “Entro 48 ore in Italia”

Ora sarà un giudice tedesco a valutare il ‘Mae’, ossia il mandato di arresto europeo, e a decidere sulla consegna all’Italia di Filippo Turetta. Il 22enne deve rispondere dell’omicidio aggravato dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Bisognerà attendere i tempi tecnici previsti dalle procedure, in genere qualche settimana. La Germania dovrà adottare la decisione finale sull’esecuzione del mandato entro 60 giorni dall’arresto. Ma se Turetta acconsentirà alla consegna, la decisione sarà presa entro 10 giorni. In questo caso le norme infatti prevedono che debba essere consegnato il più rapidamente possibile a una data convenuta tra le autorità incaricate, al massimo entro 10 giorni dalla decisione finale relativa all’esecuzione del mandato d’arresto europeo.

L’iter per il rientro in Italia di Filippo Turetta, però, potrebbe avere dei tempi ancora più veloci di quelli tradizionali. A dirlo è stato il ministro Antonio Tajani:Grazie alla collaborazione tra le nostre forze dell’ordine e quelle tedesche è stato arrestato questo giovane e credo che entro 48 ore sarà in Italia per essere processato!,” ha detto il vicepremier da Taormina. “Ma non basta il processo, non bastano le leggi, serve veramente cominciare a educare i nostri giovani, fin da quando sono piccolissimi, a rispettare le donne, le loro sorelle, mamme, compagne di scuola. Così si cambia”, ha sottolineato.

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Redazione PL