È ufficialmente nata Fimo Assoimpresa Sicilia, la federazione italiana della moda. La neonata include le imprese di produzione e di vendita nei settori dell’abbigliamento, del calzaturiero, degli ottici e degli accessori. Uno degli obiettivi è quello di raggiungere molti negozi di vicinato che, nel campo della moda, sono oscurati da grosse catene e centri commerciali che da anni monopolizzano il mercato. Il presidente sarà Marco Di Giovanni che sarà affiancato dai vicepresidenti Valerio Longo Fiamingo, Salvo Motta e Giovanni Armetta. I consiglieri saranno Mauro Leone, Emilio Riccioli, Toto Gallina, Filippo Coraci e Marco Mazzara.
Grande soddisfazione per il Presidente Nazionale di Assoimpresa Mario Attinasi che ha dichiarato:
“Saremo vicini alla nostra federazione della moda e daremo loro i servizi e l’assistenza di Assoimpresa per permetterle di crescere e diventare un punto di riferimento per tutti gli imprenditori e negozi di vicinato siciliani – sottolinea Attinasi – purtroppo per tanto tempo questo settore è stato trascurato e non ci si è resi conto che trascurare i negozi di vicinato significa assistere al declino commerciale e sociale delle nostre città. FIMO ASSOIMPRESA cercherà di colmare questo gap e si batterà in tutte le sedi per riportare in alto l’interesse e il giusto valore dei negozi di città”.
Gli fa eco anche il neo presidente, Marco Di Giovanni:
“Ieri giornata importante perché si è costituita fimo Assoimpresa Sicilia – dichiara il presidente di Fimo Marco Di Giovanni – ringrazio tutti quelli che mi hanno eletto. Il nostro compito insieme con la giunta sarà quello di far valere i diritti dei negozi di vicinato in un settore quello della moda dove la fanno da padrona le grosse catene e i centri commerciali. Saremo presenti in tutti i tavoli istituzionali perché uno dei motti di Assoimpresa è quello di essere a fianco delle imprese e vicino alle istituzioni. Tra gli aspetti più importanti che seguiremo fin dall’inizio ci sono la regolamentazione degli sconti , le vendite online che non seguono alcuna regolamentazione generando quindi concorrenza sleale e diversi altri punti che riteniamo fondamentali per ridare dignità al nostro settore”.