Il Comando tutela sanità di Milano ha disposto controlli a campione dei Nas nei centri tamponi e nelle farmacie del Nord Italia. Le verifiche mirano a scovare i “furbetti” del Green Pass. I militari da alcuni giorni stanno controllando a campione i documenti di identità e i codici fiscali di chi si presenta per fare i tamponi. I controlli sono stati decisi infatti proprio dopo l’aumento di casi di positivi tra le persone che si sono presentate per sottoporsi ai tamponi in farmacia con il codice fiscale di amici e conoscenti No Vax. In modo da far risultare anche loro positivi e successivamente guariti.
I carabinieri hanno spiegato che ci sono gruppi No Vax che forniscono istruzioni sul percorso da seguire per avere una vita “normale” pur non essendo vaccinato e non intenzionato a farsi vaccinare. Si servono di veri e propri tam tam mediatici e di WhatsApp e Telegram per indicare come bypassare i possibili ostacoli, e, soprattutto, evitare denunce e sanzioni. Ecco un esempio di uno dei metodi consigliati: se un positivo vuole andare in settimana bianca a ogni costo, manda a sottoporsi al tampone in farmacia il fratello che è negativo.
E poi, con l’esito favorevole del suo controllo parte tranquillo. Formalmente a posto. Questo perché alla presentazione del codice fiscale, fino ad ora non veniva richiesto contestualmente di mostrare il documento d’identità corrispondente. Non avveniva la verifica se ci fosse una convergenza assoluta sui due documenti. I militari hanno spiegato che strutture ospedaliere, Asl e Ats hanno convenuto sulla possibilità di diversi abusi da parte di male intenzionati.
In Lombardia è stata lanciata da sabato scorso in una campagna di controlli a campione dei carabinieri del Nas per la verifica dell’identità, collegata all’esibizione della tessera sanitaria e del documento di riconoscimento da parte di chi si sottopone al tampone e al vaccino nelle farmacie e negli hub. Dopo la Lombardia, Piemonte e Lazio hanno raccolto l’intuizione dei carabinieri lombardi e sono corse ai ripari. Con circolari che obbligano all’identificazione chi si sottopone a tamponi o richiede il Green pass per guarigione. E mentre anche le altre regioni si stanno adeguando, tutte le direzioni sanitarie hanno convenuto che l’orientamento indicato dalla campagna di controlli dei Nas è innanzitutto necessario oltre che vincente. Al momento l’Arma dei carabinieri non ha fornito cifre e numeri sulle persone denunciate nel nord Italia. Si sa però che non sono poche e che comunque le stime saranno rese note a breve.