Fiorella Mannoia e le chat dell’orrore: “Dovrebbero essere mostrate a scuola”

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Anche Fiorella Mannoia ha deciso di intervenire in merito allo stupro dello scorso 7 luglio a Palermo. La cantante ha voluto fare un discorso durante la conferenza stampa di presentazione del concerto di domani a Melpignano, in provincia di Lecce.

Mi sono interrogata se, dopo aver letto quelle chat, fosse il caso di pubblicarle. ‘Lo faccio, non lo faccio, le pubblico o non le pubblico?’, mi sono chiesta. Ho deciso di pubblicarle nelle mie pagine perché si possa capire a fondo quali sono le motivazioni, se ci sono e non ci sono, che spingono dei giovani a comportarsi in questo modo, ad accanirsi così tanto sul corpo di una donna. Allora ho deciso che forse quelle chat dovrebbero essere portate nelle scuole ha detto la Mannoia. 

Fiorella Mannoia interviene: “Dobbiamo alzare la voce, siamo arrivati ad un limite massimo”

 “Perché – ha spiegato – un conto è dire ‘hanno violentato un’altra e ci dispiace’, un conto è leggere quello che sono stati capaci di dire loro, che poi saranno le stesse parole che dicono anche gli altri quando succedono queste cose terribili che sono stupri da branco”.
    “Sul palco della Taranta non dirò quello che sto dicendo ora” perché “è una serata di festa, però ci tengo, prima di cantare ‘Fimmine fimmine’, a dire due parole, a sottolineare quello che vi ho spiegato”, ha continuato la Mannoia
    “Quella canzone si presta perché comincia proprio con ‘donne donne alziamo la voce’ ed è il momento di alzare veramente la voce perché siamo arrivati a un limite massimo“.

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