Firriato, il bilancio dei 100 giorni di vendemmia 2021

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Aumento della produzione nel trapanese e annata da ricordare sull’Etna. È questo il bilancio di Firriato per la vendemmia 2021, che è svolta in 100 giorni, resa possibile grazie alla passione e dedizione al lavoro della squadra di viticoltori dell’azienda trapanese.

FIRRIATO, I 100 GIORNI DI VENDEMMIA

La vendemmia di Firriato si svolge in tre differenti territori, diversi tra loro per microclima e condizioni pedoclimatiche, rispettivamente nell’agro trapanese, sull’isola di Favignana e sull’Etna.

“La vendemmia di Firriato è sempre impegnativa sia perché copre un arco temporale di circa 100 giorni sia per il fatto che si interviene su areali molto differenti tra loro e con epoche vendemmiali differenziate anche sulle uve dello stesso di vitigno. Una complessità che solo una viticoltura di precisione riesce a gestire sin dalla pre-definizione del carico per pianta – sottolinea Federico Lombardo Di Monte Iato, COO dell’azienda -. In generale è stata una vendemmia piuttosto regolare e con una riduzione importante nel vigneto di Favignana, risultando più che soddisfacente a Trapani ed eccellente sull’Etna – conclude.

LA VENDEMMIA NEL TERRITORIO TRAPANESE

Nei vigneti del territorio trapanese, una primavera mite e una buona distribuzione delle piogge durante la stagione estiva hanno garantito alle piante di raggiungere un equilibrio vegeto-produttivo più che soddisfacente. La vendemmia è cominciata abbastanza presto. Le condizioni di umidità notturna elevate, potenziale conseguenza del cambiamento climatico in atto, hanno garantito il ristoro alle piante nei momenti più siccitosi. Le uve autoctone a bacca bianca come Grillo, Inzolia e, infine, il Catarratto, sono state vendemmiate durante la prima e seconda decade di settembre. Per le uve a bacca rossa si è cominciato con la raccolta del Nero d’Avola e, successivamente, del Cabernet per concludersi l’ultima settimana di settembre con il Perricone. In generale si registra un incremento produttivo di circa il 30% sulle uve a bacca rossa, rispetto alla vendemmia 2020, una delle meno produttive della storia.

LA VENDEMMIA SULL’ISOLA DI FAVIGNANA

Nell’isola di Favignana, l’effetto marino ha mitigato il caldo tra giugno e luglio garantendo la complessità aromatica dei vini. La vendemmia è stata anticipata rispetto all’annata 2020 ed è cominciata con la raccolta della varietà a bacca bianca di Catarratto, Grillo e Zibibbo proseguendo con quelle a bacca nera di Nero d’Avola e Perricone. La specificità del vigneto di Favignana si caratterizza per il microclima marino che ha un ruolo primario nello sviluppo delle uve. Questo condiziona gli aspetti qualitativi e quantitativi delle produzioni. Le annate sono sempre diverse le une dalle altre e regalano i tre vini della linea Favinia, unici per stile e tipologia produttiva e dall’esclusiva personalità. 

LA VENDEMMIA SULL’ETNA

Nella Tenuta Cavanera sull’Etna, si è registrata la migliore vendemmia degli ultimi cinque anni, con rossi di altissima qualità e bianchi dall’eccezionale profondità. Una vendemmia, quindi, da ricordare. Nelle dodici diverse contrade, Firriato possiede un patrimonio di condizioni pedoclimatiche profondamente diverse tra loro. La raccolta è cominciata, nella terza decade di settembre, con le uve di Nerello Mascalese per le basi spumante, in Contrada Verzella, ed è proseguita durante la prima settimana di ottobre con il Carricante e Catarratto per la produzione del Cru aziendale Cavanera Ripa di Scorciavacca Etna Bianco Doc. Si è terminato con la raccolta del Nerello Mascalese a Feudo di Mezzo ad ottobre inoltrato e, ad inizio novembre, con le uve provenienti dal vigneto pre fillossera in contrada Verzella, da cui nasce il Signum Aetnae, Etna Riserva.