Il bonus vacanze, l’incentivo economico previsto dal governo come misura chiave per incentivare il turismo e per il benessere degli italiani dopo mesi di lockdown, si sta rivelando un flop. Incontra difficoltà ancora prima della sua entrata in vigore, prevista per 1° luglio.
Il bonus vacanze, che ha un tetto di 500 euro, previsto per chi è sotto la soglia Isee dei 40.000 euro lordi annui, così come è strutturato, non verrà accettato con facilità dagli alberghi. Secondo il sito italyhotels.it, che raccoglie gli associati a Federalberghi, lo prenderanno in considerazione tre strutture su cento.
Il bonus può essere speso entro il 31 dicembre 2020, quindi teoricamente gli albergatori possono ancora pensarci. Ma se l’iniziativa ha coinvolto i vacanzieri, considerando che metà degli italiani è interessata ad usufruire del contributo, lo stesso non si può dire degli operatori. Basti considerare che per il periodo che va dal 1 al 15 agosto, hanno aderito all’iniziativa del Governo solo 897 strutture su oltre 27.000. Questo perché, secondo molti, si tratterebbe di una operazione che li costringerebbe ad altri costi in un momento così drammatico.
In pratica gli ospiti verserebbero solo il venti per cento dell’importo del bonus. Il restante ottanta per cento verrebbe invece recuperato dall’imprenditore con il credito d’imposta del 2021. Ecco spiegato perché al bonus vacanza finora non hanno aderito molte regioni fra cui Calabria, Basilicata e Molise. E nel Trentino Alto Adige, dove ci sono tanti alberghi e strutture moderne, si è avuta la disponibilità solo nell’1,9 per cento dei casi.
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