Le segreterie regionali SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL e FIALS CISAL hanno deciso di aderire allo sciopero nazionale indetto dalle medesime sigle sindacali. Le lavoratrici e i lavoratori della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana aderiranno così allo sciopero indetto dalle segreterie nazionali, legato allo stallo della trattativa per il rinnovo del CCNL, astenendosi dal lavoro il prossimo 10 novembre, in occasione della inaugurazione della stagione concertistica 2023/2024.
“Il contratto nazionale di categoria è fermo, nella parte economica , dal 2003 e non ha avuto nessuna forma di adeguamento rispetto alla crescente inflazione ( calcolata intorno al 37%) adeguamenti che invece molte altre categorie hanno ottenuto in sede di rinnovo di contratto da parte del governo – spiegano in una nota i sindacati – le segreterie nazionali SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL e FIALS CISAL, a fronte di reiterate proposte economiche irricevibili della controparte hanno programmato una calendarizzazione di scioperi che coinvolgeranno tutte le realtà musicali che adottano il CCNL che prevedono l’astensione dal lavoro per ogni prima rappresentazione a partire dal 21 ottobre 2023. La protesta sfociata nello sciopero ha una esclusiva natura nazionale”.
“Le scriventi – proseguono – accolgono infatti con grande soddisfazione il ripristino, anche incrementato, delle poste messe in bilancio dalla regione per la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, prerogativa indispensabile per affrontare e risolvere l’annoso problema del dilagante precariato e del rinnovo della contrattazione di secondo livello; con la nuova governance è inoltre in corso un confronto continuo volto al superamento di tante altre criticità legate al settore tecnico-amministrativo. Le scriventi ritengono che la decisione di privarsi della retribuzione di un giorno di lavoro in un periodo così complicato per tante famiglie meriti attenzione e comprensione nonostante i disagi che purtroppo crea al nostro pubblico”, concludono le sigle sindacali.
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