Fondazione Rosa Balistreri, al Teatro Massimo di Palermo il primo passo verso la sua costituzione
Le grandi opere hanno bisogno di fondamenta solide. Così, mattone dopo mattone, si costituiscono monumenti in grado di reggere all’usura del tempo. Allo stesso modo, lo scorso 5 aprile è stata posta la prima pietra per la costituzione della Fondazione Rosa Balistreri.
L’evento si è svolto presso la sala ONU del Teatro Massimo di Palermo e ha visto avvicendarsi sul palco un’alternanza di artisti che hanno dedicato alla cantautrice siciliana ricordi, omaggi e progetti futuri tutti “in nome di Rosa”.
L’associazione nasce su spinta della figlia Angela Torregrossa e di Francesco Giunta lo storico editore che ha scoperto e pubblicato nell’unica versione esistente di “Quannu moru”(registrazione dovuta a Felice Liotti vicino a Rosa fino alla fine), brano che costituisce il toccante testamento artistico e spirituale di Rosa. Aderisce come fondatore Io compro siciliano, il brand deIlMadeinSicily che supporterà il progetto nelle attività di comunicazione e promozione.
Tra i partner anche Palermo Festival, l’associazione che promuove musica a Palermo rivolgendosi principalmente ai giovani per sottolineare la vocazione della Fondazione nelcoinvolgere le giovani generazioni nella tutela del patrimonio identitario siciliano e VediPalermo, il progetto di Antonio Macaluso, che in questi anni è stata una voce importante per la città di Palermo e che contribuirà al racconto di questo nuovo ed appassionante viaggio.
Ieri ha preso avvio il percorso con la costituzione dell‘Associazione per la Fondazione Rosa Balistreri che avrà il compito di accogliere donazioni a sostegno del progetto e mettere insieme materiali inediti, oggetti, ricordi legati a Rosa. L’iniziativa intende dare avvio ad un processo virtuoso che ponga la meritata attenzione a Rosa Balistreri che è certamente la cantante simbolo della Sicilia. Un soggetto attivo a preservarne e tutelarne il nome, ma anche a sostenere tutte le “rose” di Sicilia ovvero giovani ed artisti impegnati a preservare e tutelare il patrimonio artistico e identitario siciliano
Scopo principale della Fondazione sarà raccogliere e rendere fruibile la documentazione inedita della prima cantastorie italiana, favorire la diffusione della sua musica, mantenere memoria del suo nome, supportare quegli artisti che in vario modo ed a vario titolo si spendono in questa direzione. La Fondazione sarà costituita il prossimo 20 settembre, data della morte di Rosa. Entro quella data dovranno essere raccolti i fondi necessari per la costituzione del patrimonio che per legge non può essere inferiore a 30.000 euro.
Hanno aderito a questo primo atto pubblico simbolico e in rappresentanza di tutti gli artisti siciliani Ester Pantano da Roma, Michela Musolino da Menfis, Amanda Pascali dal Texas, Laura Campisi da New York, Paola di Bella dal Belgio e dalla Sicilia Laura Mollica, Alessandra Ponente, Elisa Parrinello, Margherita Riotta,Alessandra Salerno, Pamela Barone, Cecilia Pitino, Alessandra Ristuccia, Giulia Mei, Valeria Graziani,Chris Obehi. Presenti a testimoniare la vicinanza delle istituzioni a questo progetto anche il vicesindaco di Palermo Carolina Varchi, il deputato Fabrizio Ferrara e l’assessore alla cultura Giampiero Cannella.
In occasione della presentazione dell’evento, a sottolineare lo stretto rapporto tra l’arte di Rosa Balistreri e la nostra identità più profonda, l’artista Igor Scalisi Palminteri ha realizzato in diretta sul Libro delle Radici, inaugurato lo scorso dicembre proprio al Teatro Massimo, un disegno a lei dedicato, anticipando il suo proposito di realizzare in futuro anche un murale.
Angela Torregrossa, figlia ed unica erede di Rosa Balistreri, in collegamento da Firenze, ha detto commossa “Sono felice che si stia avviando l’iter per la costituzione della Fondazione dedicata a mia madre. Dopo tanti anni è finalmente giunto il momento di rendere omaggio ad una donna che è simbolo di libertà e di ribellione. Mia madre aveva piena consapevolezza della grande forza rappresentata dal cantare in siciliano e di quanto il riscatto della Sicilia passasse proprio attraverso il riprendere possesso in piena coscienza da parte dei siciliani, dell’immenso valore insito nel nostro patrimonio linguistico, poetico e culturale. Sono orgogliosa di essere sua figlia”.
“Data l’importanza della figura di un’artista del calibro di Rosa Balistreri l’avvio di questo percorso non poteva che essere dal Teatro Massimo, luogo e tempio della musica e della cultura, oltre che simbolo identitario per la nostra terra” ha aggiunto Marco Betta, Sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo.
“ Un atto dovuto e voluto ad un simbolo della Sicilia nel mondo trova finalmente il suo incipit nel luogo che meglio di tutti racchiude in sé l’essenza della nostra terra in cui convivono gli opposti. Oggi si compie un passo significativo verso la conservazione dell’identità siciliana. Tutta la comunità si senta coinvolta nel sostenere questa iniziativa con entusiasmo e nel rendere ad uno dei simboli musicali della nostra terra l’omaggio che merita. ” hanno concluso Davide Morici e Giovanni Callea di Io Compro Siciliano, promotori dell’iniziativa.
A conclusione dell’evento i numerosi intervenuti hanno potuto gustare un calice di vino offerto da Tenute Mokarta servito dai ragazzi di TED formazione, la cui presenza testimonia il percorso di collaborazione che Io Compro Siciliano la scuola di formazione professionale per offrire a questi giovani l’opportunità di confrontarsi in ambienti di lavoro altamente professionalizzanti come, in questo caso, il Teatro Massimo di Palermo.