L’amministrazione del sindaco Lagalla, per dare una sforbiciata alla crisi dei morti in deposito al cimitero dei Rotoli entro Natale, aveva una priorità. Puntava a rimettere in funzione al più presto il forno crematorio, per dare un’accelerata alla emergenza sepolture. Ma adesso si deve fermare davanti una inaspettata sorpresa. Non si trova l’indispensabile autorizzazione della Regione relativa alla Legge sulle emissione. Ci sono quelle dell’Asp e della ex provincia, ma manca quella della Regione, che doveva essere richiesta già dal 2013, quando è stata emanata la legge. Per questo la ditta esterna che era pronta a iniziare i lavori al forno crematorio si è dovuta fermare. Ne dà notizia l’edizione odierna del Giornale di Sicilia.
L’assenza di questa autorizzazione all’uso del forno crematorio farebbe pensare che non sia mai arrivata. E questo, oltre al blocco dei lavori di manutenzione dell’impianto, significherebbe che fino al 2020, quando il forno è stato spento per un guasto, la precedente amministrazione di Palazzo delle Aquile avrebbe permesso per sette anni le cremazioni senza avere questa autorizzazione. Non si sa se ciò possa comportare eventuali sanzioni penali. Di sicuro, comunque, se non dovesse saltare fuori questa autorizzazione, l’amministrazione del sindaco Lagalla deve trovare una soluzione per portare avanti questo progetto. Si è già svolto un incontro alla Regione, ma nessuno sa niente, e si sta studiando come potere aggirare l’impasse. Sperando di ottenere il via libera in tempi brevi, il Comune potrebbe tentare di chiedere ora l’autorizzazione, e sperare di far ripartire al più presto per la manutenzione del forno crematorio.