Frattura bloccata col cartone in Sicilia, parla la dottoressa: “Era l’unica soluzione”
Parla la dottoressa del Pronto Soccorso di Patti, in provincia di Messina, che ha bloccato la frattura di un paziente con un cartone. La professionista sanitaria ha spiegato il fatto, che ha visto coinvolto il 30enne Elia Natoli, davanti alla commissione ispettiva regionale nominata dall’assessore alla Salute Giovanna Volo.
“Il pronto soccorso era pieno e dovevo trovare presto una soluzione per assicurare le cure agli altri malati”, queste sono le parole della dottoressa riportate anche sull’Ansa. La commissione, però, contesta al medico di aver sbagliato la diagnosi. L’apparato regionale, inoltre, confuta alla professionista: di non aver prescritto alcuna terapia al ragazzo con una frattura scomposta al perone e di non aver usato le stecche e le bende in dotazione all’ospedale per i pazienti interni.
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Viene contestato pure di non aver indicato al 30enne di recarsi a Milazzo o a Messina, ma di averlo dimesso. La dottoressa sostiene, però, che sarebbe stato il giovane a volersene andare, dicendogli di tornare al pronto soccorso il lunedì successivo. Natoli però ha preferito recarsi in un centro privato a Messina dove gli è stata fatta la diagnosi esatta e gli è stata prescritta una terapia. Lo strano caso ha suscitato molto clamore, così la Regione ha deciso l’invio degli ispettori.
L’Asp di Messina ha rimosso la responsabile del Pronto Soccorso e messo sotto inchiesta la dottoressa che ha immobilizzato l’arto col cartone. Rischiano anche il direttore sanitario e la capo-sala che non hanno vigilato sui rifornimenti. Sulla vicenda la Procura di Patti ha aperto un fascicolo cosiddetto di “atti relativi”, non ancora un’inchiesta, ma accertamenti per evidenziare se ci siano estremi di reato.