Frode fiscale, in manette il ‘re dei surgelati di Palermo’: “Vicino a Cosa Nostra”
Una vasta operazione della Guardia di Finanza ha portato all’arresto di cinque persone, tra cui il re dei surgelati di Palermo Salvatore Vetrano e la figlia del boss Anna Bruno. L’uomo, tra l’altro, è ritenuto vicino a Cosa Nostra.
L’indagine nasce nell’ambito di un’inchiesta per frode fiscale transnazionale aggravata dall’agevolazione mafiosa su prodotti ittici importati a Genova: sequestrati oltre tre milioni in Italia e all’estero.
Le accuse
In totale sono 12 le persone indagate, alcune residenti in Liguria o titolari di società con sede nella Regione. Le accuse, a vario titolo sono associazione per delinquere, trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione infedele, omessa dichiarazione, emissione di fatture per operazioni inesistenti e omesso versamento Iva aggravati dalla transnazionalità. All’imprenditore Vetrano è anche contestata l’aggravante di agevolare Cosa Nostra.
Giro d’affari sui prodotti ittici surgelati
Secondo l’accusa, tra il 2015-2021, attraverso società con sede in Spagna, Portogallo e Italia, di cui Vetrano era amministratore di fatto e socio occulto – con amministratori e soci scelti da lui – era stato creato un giro d’affari basato sull’importazione di prodotti ittici surgelati dalla penisola iberica nel nostro Paese nonché di porre in essere reiterate e gravi frodi IVA consistite nel trasferire illecitamente su “missing trader” (ditte 2 cioè che omettevano il versamento dell’imposta applicata in fattura) il debito IVA nascente dalle transazioni e nel garantirsi, nel contempo, la possibilità di praticare prezzi al di sotto delle normali condizioni di mercato, con conseguente alterazione della libera concorrenza, nonché, infine, di reimpiegare il denaro provento delle fittizie intestazioni societarie e dei delitti di evasione nelle società estere riconducibili sempre a Vetrano.
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