Secondo l’accusa, tra il 2015-2021, attraverso società con sede in Spagna, Portogallo e Italia, di cui Vetrano era amministratore di fatto e socio occulto – con amministratori e soci scelti da lui – era stato creato un giro d’affari basato sull’importazione di prodotti ittici surgelati dalla penisola iberica nel nostro Paese nonché di porre in essere reiterate e gravi frodi IVA consistite nel trasferire illecitamente su “missing trader” (ditte 2 cioè che omettevano il versamento dell’imposta applicata in fattura) il debito IVA nascente dalle transazioni e nel garantirsi, nel contempo, la possibilità di praticare prezzi al di sotto delle normali condizioni di mercato, con conseguente alterazione della libera concorrenza, nonché, infine, di reimpiegare il denaro provento delle fittizie intestazioni societarie e dei delitti di evasione nelle società estere riconducibili sempre a Vetrano.