Frosinone – Palermo, le pagelle: soliti orrori difensivi, Insigne brilla ad intermittenza
Insigne da solo non basta e il Palermo non riesce ad andare oltre l’1-1 allo Stirpe di Frosinone. Ancora una volta rosanero passati in vantaggio per primi e poi recuperati dagli avversari. Di seguito le pagelle con i migliori e i peggiori rosanero in campo oggi:
FROSINONE: Cerofolini 5,5; Biraschi 6, Monterisi 6, Bracaglia 7; A. Oyono 5, Barcella 5,5 (dall’89’ Vural), Darboe 4,5, Gelli 5 (dall’81’ Garritano 6), Marchizza (C) 6; Ambrosino 5, Kvernadze 5 (dall’81’ Canotto 6,5). ALL.: Greco.
PALERMO: Desplanches 5; Diakité 5 (dall’87’ Pierozzi s.v.), Nedelcearu 4, Nikolaou 5, Ceccaroni 6; Segre 6 (C), Gomes 6 (dal 64′ Ranocchia 5), Verre 6 (dal 75′ Vasic 5,5); Insigne 7,5, Le Douaron 4,5 (dal 75′ Henry 5), Di Mariano 6 (dall’88’ Di Francesco s.v.). ALL.: Dionisi.
I MIGLIORI DEL PALERMO
Insigne: Potrà non essere un campione di continuità e nemmeno un bomber di razza, ma l’ex Frosinone, anche oggi, ha dimostrato di essere il più pericoloso dei suoi. Il gol, frutto di un tiro deviato fortunosamente in porta da un avversario, arriva grazie alla sua intraprendenza, alla voglia di dimostrare di poter essere un punto di riferimento irrinunciabile per questa squadra. Roberto ci prova e ci riprova, soprattutto con tiri da fuori che Cerofolini è spesso costretto a smanacciare malamente. Oggi, in attacco, il cartellino lo timbra solamente lui.
I PEGGIORI DEL PALERMO
Nedelcearu: Si perde il giovane Bracaglia su calcio piazzato consentendogli di mettere a segno il primo gol in Serie B della sua carriera. Uno svarione difensivo visto e rivisto in casa Palermo che negli ultimi anni ha dimostrato raramente di sapere blindare la propria area sulle palle inattive. Una ferita infetta che i vari interpreti dello spartito difensivo rosanero non riescono a curare.
Le Douaron: Il processo di ambientamento con il calcio italiano è ancora ben lungi dall’essersi compiuto. Viene di continuo sovrastato fisicamente dai difensori del Frosinone, senza oltretutto riuscire mai ad arrivare al tiro. La gamba c’è, una discreta confidenza con il pallone anche, ma ad oggi è un pesce fuor d’acqua che non può in nessun modo essere preferito a giocatori certamente più pronti e scafati. Non è più (o ancora) il tempo degli esperimenti.
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