Frutta, “bastano due o tre morsi e ti frega”: ecco cosa succede al tuo corpo se sei a dieta | Il nutrizionista: “chi mangia grassi li brucia subito”

Frutta - fonte pexels - palermolive.it
Nelle diete spesso è indicato di non mangiare molta frutta perché è zuccherina, ma c’è un’ottima alternativa
Le diete low carb, tra cui la dieta chetogenica, impongono un rigido controllo sul consumo di frutta. Questo approccio può sembrare strano a chi è abituato a considerare la frutta un alimento sempre salutare e da consumare senza restrizioni. Il motivo di questa limitazione risiede nell’alto contenuto di carboidrati della frutta, che può ostacolare gli obiettivi di queste diete.
La frutta è composta principalmente da acqua, che rappresenta circa l’85% del suo peso. Tuttavia, ciò che la rende incompatibile con le diete low carb è il suo contenuto di zuccheri, che varia a seconda della tipologia. Esistono frutti più zuccherini, come le banane, e altri più aciduli, come gli agrumi. Un’eccezione è rappresentata dalla frutta secca, che ha una quantità inferiore di carboidrati e una maggiore presenza di proteine e grassi.
Il principale ostacolo al consumo di frutta nelle diete low carb è l’alto contenuto di zuccheri, che sono a tutti gli effetti carboidrati. Ad esempio, 100 grammi di banana contengono circa 20 grammi di carboidrati, mentre la stessa quantità di uva ne ha 16 grammi. Considerando che in una dieta chetogenica il limite giornaliero di carboidrati è intorno ai 20 grammi, anche una piccola porzione di frutta può far sforare questo valore.
Un altro aspetto da considerare è il cambiamento che la frutta ha subito nel corso del tempo. Le moderne tecniche di coltivazione hanno selezionato varietà sempre più dolci e appetibili, riducendo il contenuto di fibre e aumentando quello degli zuccheri. La frutta che consumiamo oggi è molto diversa da quella disponibile ai nostri antenati, che ne avevano accesso solo in alcune stagioni dell’anno e in quantità limitate.
Frutta e aumento di peso
Le diete low carb si basano sulla riduzione dell’insulina, l’ormone che regola l’accumulo di grasso. Poiché gli zuccheri della frutta stimolano la produzione di insulina, il loro consumo frequente può ostacolare il processo di dimagrimento. Ecco perché, anche se ricca di vitamine e minerali, la frutta non è sempre considerata un alleato nelle diete che puntano alla perdita di peso.
Chi segue una dieta chetogenica dovrebbe evitare del tutto la frutta, almeno nelle prime settimane, per disintossicarsi dalla dipendenza da zuccheri. Se proprio non si riesce a rinunciare, è preferibile scegliere frutti con un basso contenuto di carboidrati, come i frutti di bosco, gli agrumi e la frutta secca, sempre in quantità molto moderate.

L’importanza della moderazione
Anche se alcuni frutti sono meno ricchi di zuccheri rispetto ad altri, il loro consumo deve comunque essere limitato in una dieta chetogenica. In alternativa, le vitamine e i minerali presenti nella frutta possono essere facilmente assunti attraverso verdure a basso contenuto di carboidrati, senza il rischio di superare la soglia giornaliera di zuccheri.
La frutta non è necessariamente dannosa, ma chi segue una dieta low carb deve gestirne il consumo con molta attenzione. Eliminandola o riducendola drasticamente, si favorisce lo stato di chetosi e si ottimizzano i risultati della dieta. La chiave è sempre la consapevolezza: conoscere il contenuto nutrizionale degli alimenti permette di fare scelte mirate senza compromettere gli obiettivi del proprio regime alimentare.