Altra fumata nera per i lavoratori Asu, sindacati: “Governo in tilt”

Prosegue l’odissea senza fine per gli oltre 4500 lavoratori dei servizi pubblici. Ieri un’altra seduta priva di esito all’Ars

asu

Altro nulla di fatto ieri all’Ars sulla vicenda legata ai lavoratori ASU, Attività Socialmente Utili. Si tratta di oltre 4500 operatori di vari settori tra cui sanità, scuola e beni culturali. Lavoratori che, grazie all’articolo 36 della Finanziaria regionale, erano riusciti ad ottenere una stabilizzazione. Tuttavia, il Governo Draghi ha impugnato l’articolo, dando vita ad un infinita odissea, con annesso il “rebus” ancora irrisolto riguardante un’ingente somma a loro destinata, ma finita probabilmente altrove.

Uno spettacolo indecoroso e mortificante a cui assistiamo ormai da oltre un mese. – Si legge nella nota delle segreterie regionali. Il Governo inevitabilmente è sotto tiro e non solo per mano dell’opposizione. Ormai il caos regna sovrano. Ieri pomeriggio In aula, così come in mattinata in Commissione lavoro, ci si è chiesto dove siano andati a finire i 5 milioni mancanti dei 10 previsti dall’art. 36 della legge regionale 9/2016 per l’anno 2021. Purtroppo nessuna risposta.

“CONTINUEREMO LA BATTAGLIA”

Ci si chiede perché cotanta ostinazione di Musumeci & Company – prosegue la nota – nel non voler utilizzare le risorse già previste ai fini della concessione di un’integrazione salariale, nelle more che si definiscano i
processi di stabilizzazione. Anche qui ,silenzio tombale. Ci si chiede come si può pretendere un’interlocuzione con il governo nazionale per superare l’impugnativa del Consiglio dei Ministri dell’articolo 36, se il Governo Regionale, prevede un taglio di 28 milioni di euro sui 54 previsti per il 2022 per garantire i sussidi. Una decurtazione –
si evidenzia – che ridurrebbe il ‘fondo cassa’ degli ASU a circa 26 milioni di euro, nemmeno sufficienti a garantire l’erogazione dell’attuale sussidio .

Approvare questo disegno di legge, o meglio quest’obbrobrio governativo, significherebbe decretare la
condanna a morte del Popolo Asu
. Noi continueremo la nostra battaglia senza esclusione di colpi
, affinché alla platea ASU nell’immediato venga riconosciuta l’integrazione salariale con quelle stesse risorse che la deputazione regionale il 24 marzo con l’approvazione dell’articolo 36 aveva destinato a questi lavoratori .

Pretendiamo che venga fatta chiarezza sui 5 milioni misteriosamente scomparsi – si evidenzia – e che tali risorse vengano interamente destinate ai legittimi destinatari, ovvero agli ASU. Reclamiamo inoltre con forza che non si decurtino le somme già previste dall’articolo 36 per gli anni 2022 e 2023. Chiediamo anche che si avvii un’interlocuzione seria e fattiva con il governo nazionale per superare i rilievi mossi dal Consiglio dei Ministri. Il tutto ai fini del raggiungimento dell’obiettivo finale, ovvero la stabilizzazione di questo intero bacino . Vogliamo sperare tanto che la buona politica, che ci auguriamo esista ancora, faccia la sua parte – concludono le segreterie Asu – tutelando questi lavoratori derisi e umiliati da troppo tempo.”

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