Funerale e condoglianze sui social, ma in realtà è vivo: aveva solo perso il cellulare

La vicenda di un 64enne di Sannicola, in provincia di Lecce, recatosi a Milano per un ricovero in ospedale

funerale

Fa discutere il curioso caso di Fulvio Oscar Fuso, 64enne di Sannicola, in provincia di Lecce, vivo ma dichiarato morto a seguito di un errore. Una svista che chiaramente ha gettato nello sconforto i suoi familiari, che avevano iniziato ad organizzare il funerale e a ricevere le condoglianze.

La vicenda

A riportare la vicenda è Il Giorno. Il 64enne soffre di una grave malattia e si era recato a Milano, città in cui ha vissuto per tanti anni, per alcuni controlli. L’uomo tuttavia smarrisce il telefono e non può perciò più contattare parenti e amici. Il 22 dicembre si presenta quindi al pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli, viene ricoverato e, come da prassi – essendo da solo e senza cellulare – viene compilato il “modulo di ricerca parenti” da inoltrare alla Questura. Questo quanto ricostruito dalla testata. 

Qui si sarebbe inserito l’errore umano. Nella pec inviata al Comune di Sannicola dal commissariato Garibaldi-Venezia è stato infatti scritto “Decesso di Fulvio Oscar Fuso”. Si chiedeva quindi di verificare se nel territorio comunale fossero presenti “parenti del defunto” che potessero procedere al riconoscimento della salma. Il 5 gennaio i parenti del 64enne vengono quindi raggiunti dalla triste notizia del decesso del loro caro.

Una notizia che naturalmente li getta nel dolore. Oltretutto, avendo smarrito il cellulare, l’uomo risultava di fatto non reperibile.

I preparativi per il funerale e la chiamata dalla Questura

Il fratello ha quindi proceduto a contattare le pompe funebri. Ai preparativi per il funerale si aggiungono anche quelli per la partenza alla volta di Milano. Lunedì 9 gennaio una seconda chiamata arriva alla famiglia. Stavolta la notizia è positiva: Fulvio Oscar Fuso è vivo e si trova ricoverato in ospedale. La Questura di Milano si scusa per il grave errore e si mette a disposizione della famiglia. Stavolta la chiamata risolleva parenti e amici dell’uomo, pur lasciando esterrefatti davanti all’accaduto.

Foto da Pixabay

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