Una folla è accorsa ieri nella Basilica di San Sebastiano per dare l’ultimo saluto a Vincenzo Lantieri, il bambino di 9 anni morto dopo essere caduto in un pozzo giovedì scorso durante un campo estivo a Palazzolo Acreide, nel Siracusano. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino. In tanti hanno indossato una maglia bianca e la famiglia del piccolo una con il volto del bimbo.
“Se c’è stato sbaglio umano, voglio giustizia. Solo questo”. Così ha detto la mamma al termine del funerale. “La morte di un bambino apre davanti a noi un’infinità di domande sul senso della vita”, ha sottolineato l’arcivescovo di Siracusa, monsignor Francesco Lomanto, che ha presieduto il rito funebre. “La fede ci dice che non abbiamo perduto il piccolo, abbiamo perduto il rapporto umano fisico con lui – ha proseguito -. Certamente non lo vedremo con i nostri occhi, non lo abbracceremo con le nostre braccia, non lo toccheremo con le nostre mani, non lo incontreremo a casa, in parrocchia, a scuola, per la strada. Non si perdono mai coloro che amiamo, perché possiamo amarli in colui che non si può perdere che è il Signore Gesù. Vincenzo non si dimentica di noi, di voi familiari, anzi il suo amore è adesso più perfetto e più efficace: sentitelo vivo e operante in voi e nella vostra vita. Siamo vicini con l’affetto, la preghiera e la benevolenza ai familiari e a tutte le persone che sono state coinvolte in questa tragedia”.
A prendere parte all’ultimo saluto e a condividere un ricordo del piccolo Vincenzo anche le maestre, i compagni e la sorella: “Ricorderò le tue risate contagiose e lo spirito avventuroso. Non ti tengo per mano ma ti tengo nel cuore, ti tengo nella mia vita. La vita bisogna viverla come fanno i bambini con il sorriso. Basta odio e vendetta, bisogna amarci”.
Al termine la piccola bara bianca è uscita tra gli applausi. Un cordone di bambini ha lanciato in aria palloncini bianchi e alcune colombe bianche. Poi la processione fino al cimitero della città.