Funivia, esonerata la gip che ha scarcerato tutti: «Annullare l’ordinanza»

Il presidente del tribunale di Verbania ha riassegna la decisione sull’incidente probatorio, esonerando la Gip Donatella Banci Buonamici

La gip Donatella Banci Buonamici, il magistrato il 29 maggio scorso aveva rigettato la richiesta di convalida del fermo della procura, e scarcerato il titolare delle Ferrovie del Mottarone Luigi Nerini e il direttore d’esercizio, Enrico Perocchio. Aveva mandato ai domiciliari Gabriele Tadini, caposervizio della funivia, Questo giudice non sarà più la titolare del fascicolo di inchiesta sulla strage della funivia Stresa-Mottarone.

RIASSEGNATO IL FASCICOLO

Il presidente del tribunale di Verbania, Luigi Montefusco, ha infatti riassegnato il fascicolo alla gip titolare Elena Ceriotti, togliendolo alla supplente Banci Buonamici. La Ceriotti all’epoca dei fatti era assente, ed è rientrata nel suo ruolo il 31 maggio. Secondo il tribunale, l’assegnazione a Buonamici era “giustificata per la convalida del fermo”. Ma “non è conforme alle regole di distribuzione degli affari e ai criteri di sostituzione dei giudici impediti disposti nelle tabelle di organizzazione”. Al suo posto, quindi, si sarebbe dovuto scegliere uno fra gli altri giudici, quattro per l’esattezza, più titolati di lei. Il procuratore capo di Verbania Olimpia Bossi ha quindi chiesto, come scrive Adnkronos, “l’annullamento dell’ordinanza di rigetto” nei confronti del gestore della funivia del Mottarone Luigi Nerini e del direttore d’esercizio dell’impianto Enrico Perocchio, scarcerati dal gip Donatella Banci Buonamici“.

POLEMICHE DOPO LA SCARCERAZIONE

Questa sostituzione è arrivata dopo le incredibili polemiche nate proprio per la scarcerazione dei tre indagati disposta dalla gip. Che aveva rigettato la richiesta di convalida del fermo della procura. Una decisione che aveva provocato la “piccata” reazione della procuratrice di Verbania Olimpia Bossi. In conseguenza la gip è stata costretta a difendersi. Ed a spiegare davanti ai giornalisti che «non c’erano le esigenze cautelari e gravi indizi di colpevolezza per tenere in carcere gli indagati». E che, inoltre, per questo «dovreste ringraziare che il sistema è così. Dovete essere felici di vivere in uno Stato in cui il sistema fa giustizia o è una garanzia e invece sembra che non siate felici, l’Italia è un paese democratico». Queste spiegazioni però non le avevano evitato la gogna mediatica e le minacce. Parte del web l’aveva ritenuto “colpevole” di aver liberato dei “criminali”.

LA REAZIONE DEGLI AVVOCATI DIFENSORI

La scelta di togliere il fascicolo alla gip ha provocato l’immediata reazione degli avvocati della difesa. «Non si è mai visto un provvedimento del genere. È la prima volta che non per un valido impedimento ma per un problema tabellare sia sostituito un giudice di un procedimento in corso», ha commentato l’avvocato Marcello Perillo, difensore di Gabriele Tadini, il capo servizio della Funivia del Mottarone e l’unico dei tre fermati ad essere agli arresti domiciliari.