Salute e Famiglia

I “furbetti del vaccino” rischiano la galera e non avranno la seconda dose

Le verifiche su chi è riuscito a vaccinarsi senza averne diritto, i cosiddetti “furbetti del vaccino” sono ancora in corso, condotte dai Nas dei carabinieri. Fino ad adesso hanno accertato 540 casi, ma ce ne saranno ancora tanti: quelli che non sono ancora venuti fuori saranno molti di più dei casi già scoperti. Si tratta di amministratori, dirigenti d’azienda, familiari e amici di medici, sindaci ed ex sindaci, persino figli e nipoti giovanissimi. I loro nomi, naturalmente, sono tutti scritti nei registri delle Asl che hanno loro iniettato la prima dose.

REATO PUNITO CON LA RECLUSIONE DA 3 A 10 ANNI

La faccenda dei “furbetti del vaccino” non è proprio una cosetta da niente, una “goliardata” di cui vantarsi con gli amici per avere scavalcato impunemente le regole. Si tratta di un vero e proprio reato. Lo ha ricordato Michele Emiliano, il governatore della Puglia, intervenuto a “L’aria che tira”, un programma de La7: «Volevo ricordare a coloro che immaginano di aver compiuto solo delle irregolarità che si tratta di un reato grave, è un peculato cioè un’appropriazione di beni pubblici in maniera illegale. Se non mi ricordo male è punito da 3 a 10 anni di reclusione, è consentita la misura cautelare e si va in galera per peculato. Non è una cosetta da nulla, non vorrei che qualcuno non avesse chiaro la gravità del fatto». E gli si può credere, perché Emiliano oltre ad essere un politico è anche un magistrato.

SU 540 “FURBETTI”, CI SONO 397 SICILIANI

Delle 540 dosi sotto osservazione, be 397 sono state somministrate a siciliani. E qui spuntano, dalla cronaca, casi davvero particolari: la dottoressa in pensione di Trapani che si vanta su Facebook di aver ricevuto il vaccino il 5 gennaio, specificando di non averne diritto; o l’intero nucleo familiare, figlia, marito e madre, di un dirigente pubblico di Ragusa, che viola la legge in blocco. C’è perfino un parroco di Modica in buona salute.

iN SICILIA LINEA DURA

Ma ai “furbetti del vaccino” si devono fare pure fare la seconda dose? Questo è il dilemma. Con le fiale contate, le regioni costrette a frenare sul calendario, gli anziani che si vedono rinviate di settimane le convocazioni per la somministrazione, è giusto o no completare il percorso di quanti sono riusciti a passare avanti a tutti grazie alla compiacenza di amici nei centri di vaccinazione? In Sicilia è stata scelta la linea dura. Il presidente della Regione Musumeci non ha dubbi: «Non c’è la possibilità” di fare il richiamo ─ dice ─. Non ne hanno titolo e quindi sarebbe come diventare loro complici o avallare questo comportamento». Mentre l’assessore alla Sanità Razza ha dato indicazioni ai dirigenti di avviare severi accertamenti sulla questione, e di disporre, in caso emergessero irregolarità da parte di dipendenti regionale, le sanzioni previste, dalla segnalazione alla commissione di disciplina al licenziamento.

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Pippo Maniscalco