Furti d’auto alla Zisa, colti in flagrante quattro giovani palermitani
Furto e tentato furto d’auto. Sono queste le accuse a carico di quattro giovani arrestati in flagranza di reato dai poliziotti della sezione “Contrasto al crimine diffuso” della Squadra Mobile di Palermo. Gli agenti stanno indagando anche al fine di verificare se i quattro abbiano potuto mettere a segno altri furti nel recente periodo.
L’arresto è stato messo a segno nel corso di uno dei servizi predisposti all’interno dell’ampio quadrante cittadino corrispondente al quartiere Zisa. I poliziotti hanno osservato a distanza i quattro tentare e compiere tre raid in rapidissima successione. Nello specifico, si tratta di C.E, 18enne, C.C.,19enne, C.A., 22enne e D.A.O., 20enne.
L’auto avvistata
Gli arresti, avvenuti in flagranza di reato, prendono le mosse dagli esiti di precedenti riscontri investigativi per cui i poliziotti avevano nutrito più di un sospetto su una vettura ritenuta mezzo usato da ladri d’auto ben radicati sul territorio. Sulla base di questa ipotesi, gli agenti hanno predisposto servizi di osservazione alla ricerca dell’auto fin quando il mezzo è stato visto e seguito con discrezione mentre si aggirava intorno a piazzale Einstein. Seguendolo, gli agenti, praticamente in presa diretta, hanno potuto vivere ben due blitz aventi come bersaglio Fiat 500 L, avvenuti in rapida successione, rispettivamente nei pressi di via Beato Angelico e in via Guarneri.
I furti e l’arresto
Nel primo caso, i quattro hanno desistito a causa delle urla di cittadini testimoni del tentativo di effrazione; nel secondo caso il furto è stato realizzato e i quattro a bordo di due vetture, una quella rubata e l’altra usata come staffetta, sempre seguiti da pattuglie in abiti “civili”, sono stati bloccati e tratti in arresto.
La perquisizione a bordo della vettura utilizzata per i raid ha consentito di ritrovare 5 telecomandi perfettamente funzionanti, una centralina lettore di codici e strumenti di effrazione. I quattro sono stati arrestati. Tutto il materiale e la vettura “staffetta” sono stati posti sotto sequestro e la vettura interessata dal furto compiuto è stata riconsegnata al proprietario.
Giova precisare che gli odierni destinatari di misura restrittiva, sono, allo stato, indiziati in merito ai reati contestati. La loro posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza