Furto in via Empedocle Restivo, a Palermo. Nel cuore della notte, due giovani avrebbero infatti dato l’assalto, con tanto di cesoia, tenaglia e piede di porco, ad un distributore di materiale sanitario di pertinenza di una farmacia. Il bottino ammonta a circa 600,00 euro. Si sarebbero allontanati a piedi convinti di farla franca. Il blitz sarebbe stato scorto tuttavia da un cittadino che avrebbe avvisato la Polizia di Stato.
È questo l’antefatto che ha portato all’arresto di due giovani: un uomo di 29 anni, senza fissa dimora con precedenti di polizia, e una donna di 33, entrambi sospettati di aver compiuto il furto. A fermarli su un tratto di marciapiede di via Emilia sono stati gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico. I due avevano zaini al seguito, indumenti imbottiti di refurtiva e arnesi atti allo scasso e all’effrazione.
Il materiale ritrovato addosso ai due è certamente riconducibile alla farmacia, mentre la descrizione dei ladri resa dal testimone, autore della segnalazione alle Forze dell’Ordine, corrisponde ai due giovani. Inoltre, la via Emilia è la direttrice di fuga segnalata agli agenti da chi ha visto compiere il furto.
Quando i poliziotti hanno fermato i due pedoni, perfettamente corrispondenti ai ladri segnalati, hanno effettuato una perquisizione che ha consentito di rinvenire una gran quantità di dispositivi sanitari. Rinvenuta anche una gettoniera, riconducibile a quella in uso alla macchinetta erogatrice, nonché cacciaviti, cesoia, tenaglia e addirittura un palanchino.
Il complesso di questi elementi ha determinato i poliziotti a trarre in arresto i due, in quanto gravemente indiziati di aver compiuto poco prima il furto. Il materiale rinvenuto è stato riconsegnato al proprietario della farmacia. L’Autorità Giudiziaria ha convalidato il provvedimento di arresto.
Giova precisare che i due sono, allo stato, indiziati in merito ai delitti contestati. La loro posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.