Si lavora al futuro di Amat dei prossimi tre anni. Il Comune di Palermo ha iniziato a lavorare alla bozza del piano industriale della Partecipata che gestisce il trasporto pubblico del capoluogo. In particolare si lavora al triennio 24-26. Ad annunciarlo è stato l’Assessore all’Urbanista Maurizio Carta: “Al lavoro per il rilancio di AMAT come l’azienda della mobilità sostenibile dei palermitani, più servizi, più efficienza, più sicurezza, più tecnologia, più risparmio”.
Dall’amministrazione comunale bocche cucite sul piano industriale, ma al centro dell’attenzione di Comune e Amat c’è senza dubbio il sistema tram di Palermo. Primo punto le linee che vanno dalla A alla C. Costo complessivo dell’operazione circa 400 milioni di euro. Ad aggiudicarsi l’appalto la società italo-spagnola Contrucciones y Auxiliar de Ferr, unica a presentare un’offerta per condurre le operazioni richieste.
La linea C sarà la prima ad essere conclusa, così come previsto dall’atto d’indirizzo approvato dalla Giunta Comunale nel giugno 2023; sarà un’estensione dell’attuale linea 4. Una sezione lunga circa otto chilometri che si muoverà lungo viale Regione Siciliana per raggiungere la stazione della metropolitana Palazzo Reale- Orleans. Al secondo posto c’è la linea B, che costituirà un ulteriore estensione dell’attuale linea 1. Prolungamento che unirà l’area della stazione Notarbartolo a via Duca della Verdura. Infine la tanto discussa linea A che dovrebbe prevedere il passaggio della tratta su via Roma e via Libertà. Il condizionale è d’obbligo in quanto i dubbi e le polemiche ancora sono tanti. Al momento si ipotizza un’alternativa che prevederebbe un’integrazione della linea A con i bus ecologici.
Alla linea A è collegata anche il futuro della linea E che dovrebbe collegare lo stadio Renzo Barbera alla borgata marinara di Mondello. attraverso un interscambio da realizzare alla stazione Francia.
Il Comune sta iniziando a lavorare, come visto, al piano industriale del prossimo triennio di Amat. E sicuramente ci sarà spazio anche per i bus: dall’aumento dei mezzi in campo in città e l’aggiornamento degli stessi, soprattutto dal punto di vista tecnologico. Ad esempio da mesi in alcune fermate sono state installate le paline elettroniche che dovrebbero aggiornare in tempo reale sull’arrivo dei bus. Le uniche due attive si trovano a piazzale Giotto e alla fermata davanti la stazione centrale, ma non sempre son precise. Le altre che si trovano in alcune zone della città invece sono ancora sigillate e ovviamente inattive. Un fatto dovuto principalmente alla presenza di pochi mezzi all’avanguardia che possano permettere la geolocalizzazione.
Tuttora tra i sindacati e il personale della Partecipata non si respira un’aria tranquilla. Dopo lo sciopero di quattro ore dello scorso 8 gennaio, i dipendenti sono pronti a fermarsi per otto ore il prossimo 21 febbraio. Nel dettaglio:
L’ago della bilancia riguarda il rinnovo del contratto aziendale. Dall’incontro avuto lunedì scorso non si è arrivati a una soluzione ecco perché i sindacati hanno annunciato un nuovo sciopero.