Genovese lascia il carcere dopo 8 mesi: domiciliari con braccialetto elettronico

L’imprenditore, accusato di aver violentato due ragazze, lascia il carcere: gli sono stati concessi i domiciliari in una clinica per disintossicarsi

L’imprenditore Alberto Genovese dopo oltre 8 mesi sarà scarcerato e andrà ai domiciliari in una clinica per disintossicarsi, con braccialetto elettronico. Lo ha deciso il gip Tommaso Perna, accogliendo la richiesta della difesa dopo che nei mesi scorsi istanze analoghe erano state respinte. Genovese a breve uscirà da San Vittore. Su di lui la procura di Milano ha chiuso recentemente le indagini per due casi di violenze sessuali ai danni di due ragazze stordite con mix di droghe.

PRESUNTE VIOLENZE SESSUALI SU DUE RAGAZZE

Alberto Genovese era finito in carcere il 6 novembre 2020 nell’inchiesta della Squadra mobile di Milano, coordinata dall’aggiunto Letizia Mannella e dai pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini. E’ accusato di aver compiuto presunte violenze sessuali ai danni di due ragazze. Per quanto riguarda la ragazza 18enne, il fatto sarebbe accaduto il 10 ottobre scorso, a Milano, nel suo attico di lusso a due passi dal Duomo, che chiamava “Terrazza sentimento”. L’altra presunta violenza si riferisce invece ad una 23enne, e sarebbe avvenuta il 10 luglio 2020 a Ibiza, nel corso di una vacanza che il Genovese aveva offerto alla ragazza a “Villa Lolita”, dimora che ha sede nell’isola spagnola. Anche in questo caso, come nel precedente, l’uomo d’affari avrebbe reso incosciente la ragazza con mix di cocaina, ketamina e mdma. Per questo secondo episodio è indagata anche l’ex fidanzata dell’epoca dell’imprenditore.

I REATI CONTESTATI

I reati a lui contestati sono: violenza sessuale aggravata, anche di gruppo, lesioni personali e detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. Dopo che la Procura nelle prossime settimane avrà chiesto il rinvio a giudizio e si arriverà davanti ad un gup, non è escluso che l’imprenditore scelga il rito abbreviato. Questo gli consentirebbe uno sconto di un terzo sulla pena e un processo a porte chiuse. Nelle prossime settimane sarà depositata la relazione di un perito, nominato dal gip su istanza della difesa. Il tecnico sta analizzando gli audio delle telecamere interne di ‘Terrazza sentimento’. La difesa ha chiesto di verificare se in quel ‘festino’ di ottobre una ragazza possa aver espresso un consenso.