Laboratori esperienziali con i pastori locali, scultori e pittori di cibo, legno, tradizioni e il flauto siciliano. Lo scorso fine settimana Geraci Siculo, grazie all’iniziativa promossa da “Edizioni Arianna” e finanziata dall’Assessorato Regionale Attività Produttive, ha messo in vetrina gli antichi saperi legati alla cultura agro-silvo-pastorale.
Dall’artigianato locale alla gastronomia, passando dall’esperienza “immersiva” alla scoperta della tipica giornata di un pastore geracese. Collari per greggi e mandrie al pascolo con incisioni floreali, costruzione del flauto pastorale siciliano, produzione delle tipiche statuette di caciocavallo geracese a forma di colombe, cavalli e cervi arricchite da decorazioni di agnelli pasquali e dalla fabbricazione di creme, saponi e formaggi aromatizzati con assaggi dei prodotti ottenuti dalla trasformazione del latte di capra. Dalla metamorfosi di rami secchi e tavole in disuso in autentiche opere d’arte alla condivisione dell’esperienza del lavoro quotidiano del pastore geracese, immersi in una sorta di museo etnoantropologico vivente.
“Abbiamo risposto al bando della Regione Siciliana ‘Sicilia che piace’ per raccontare l’artigianato e il patrimonio umano vivente geracese – ha detto Arianna Attinasi, fondatrice della casa editrice Edizioni Arianna e curatrice del progetto – l’obiettivo è quello di raccontare la montagna affinché tutti i visitatori possano portare nel cuore i nostri luoghi”.
“Un fine settimana all’insegna della cultura e delle tradizioni del territorio – sottolinea l’assessore Marisa Zafonte – il progetto, patrocinato dal comune di Geraci Siculo, ha l’obiettivo di promuovere un turismo di tipo esperienziale e tramandare alle generazioni future gli antichi saperi che costituiscono il patrimonio delle nostre comunità. All’interno degli stand, i pastori locali, i pittori del cibo, artigiani e scultori hanno messo in mostra i loro manufatti. L’evento è stato arricchito dalla visita all’azienda zootecnica Alaimo in cui i visitatori hanno avuto la possibilità di condividere con i pastori una giornata di lavoro”.