Gerry Scotti, un po’ smagrito: «Sono stato nell’anticamera dell’intensiva»

Il conduttore ha raccontato a Linus e Nicola Savino, nella trasmissione “Deejay chiama Italia”, la sua esperienza in ospedale: “Hanno dovuto mettermi il casco per la ventilazione”

Gerry Scotti è tornato a casa, dopo essere stato ricoverato in ospedale per Covid. Con il volto raggiante di chi ha vinto una battaglia importante, il celebre presentatore attraverso il suo profilo Instagram ha ringraziato i medici e chi lo ha sostenuto in questi giorni difficili: “Grazie a tutti voi, al vostro affetto ─ ha scritto in un post ─. Grazie a tutti i medici, infermieri e collaboratori di Humanitas che ci hanno creduto prima di me”. Adesso che il peggio è passato Gerry Scotti può raccontare la sua esperienza con il coronavirus”.

All’indomani dalle dimissioni dall’ospedale Humanitas di Rozzano, Gerry Scotti ha raccontato in radio quanto è accaduto. «Non è stata una passeggiata ─ ha detto agli amici Linus e Nicola Savino a “Deejay chiama Italia” ─. Sono stato nell’anticamera della terapia intensiva, nel vero senso della parola ─ ha continuato ─. Mi hanno dato una stanzetta che era a metà tra il reparto normale e l’intensiva. Per non spaventarmi troppo l’hanno data a me ma c’era una porta di vetro e vedevo tutto ciò che accadeva in intensiva. Grazie a Dio mi sono bastate 36 ore lì. In quelle 36 ore ho rivisto tutto ciò che è stato, tutto ciò che è e penso tutto ciò che sarà. In quel periodo oltre alla cura di cortisone e antibiotici è stato necessario utilizzare anche il casco ventilatore cipap».

«SONO TALMENTE VIVO E SCALCIANTE CHE MI HANNO MANDATO A CASA»

«Ma sono qui ─ ha continuato Gerry ─, ancora “Alive & kicking”». Per raccontare come si sente adesso ha voluto citare questo pezzo dei Simple Minds del periodo in cui faceva ancora il deejay in radio. «Sono talmente vivo e scalciante che mi hanno mandato a casa», ha commentato con il sorriso abbandonando però il tono scanzonato per descrivere ciò che ha vissuto».

«Ho visto… ho visto la storia vera del coronavirus, quella con la C maiuscola ─ ha detto ancora ─. Tutti sperano che sia una passeggiata. Intanto tutti sperano di non prenderlo, poi quando lo prendono sperano sia in una di quelle forme leggere che te la cavi con un po’ di tachipirina. Quando ti accorgi che il sistema casalingo non basta allora devi andare da quelli che hanno fatto la pratica. Cioè quei ragazzi che se la sono fatta sul campo in questi mesi perché non c’era scritto da nessuna parte come fare. Ti devi fidare e non ti devi spaventare». Un’esperienza che non dimenticherà e che, a giudicare dal selfie che ha pubblicato, lo ha anche sottoposto a una bella dieta dimagrante. Ma è finita bene, anche perché la settimana scorsa si era diffusa la voce che fosse stato in terapia intensiva. Voce smentita, anche se dall’intensiva non era molto lontano…