Giallo all’Ars: la denuncia di Pagana e Miccichè svela l’accusato
Il video dell’intervento dell’esponente di Attiva Sicilia e la risposta del presidente dell’Assemblea. Scoprite chi è l’accusato…
Un giallo il cui presunto colpevole è stato presto smascherato, con quel pizzico di malizia che si addice ad un attore non protagonista che, per qualche secondo, riesce a rubare la scena. E lo fa con tale disinvoltura da far pensare addirittura ad una gaffe. Ma tutto è meno che un fallo involontario. Seguite la trama.
È il momento del voto a scrutinio segreto dell’art 3 della legge di variazione del bilancio e a conti fatti la maggioranza di Musumeci non corre alcun rischio. Ma c’è sempre un ma e nell’aria si fiuta l’odore dei franchi tiratori, motivo per cui le opposizioni non possono permettersi di sprecare voti. E guai a chi sgarra. Facciamo un passo indietro. Succede che nel primo pomeriggio un deputato dell’opposizione chiede il permesso di allontanarsi dall’aula – tecnicamente si definisce in congedo – e di lui non si hanno tracce durante la successiva votazione.
Succede però che risulta tra i votanti e se ne accorge Elena Pagana, deputato di Attiva Sicilia. Con lei c’è anche Matteo Mangiacavallo, il capogruppo della compagine che appena 2 mesi fa si è staccata dal M5s per dare vita a un soggetto meno arroccato su posizioni di opposizione a oltranza.
Pagana denuncia il fatto. In gergo il deputato che si sostituisce ad un collega votando con il suo tesserino viene chiamato “pianista”. Pagana però ha stile, è sicura di ciò che ha visto, eppure non fa nomi come si evince dal video del suo intervento. Anzi, si dice pronta a chiedere scusa se è stata tratta in errore. È un chiaro tentativo di stanare i colpevoli che invece fischiettando fischiettando alzano gli occhi in cielo e fanno finta di niente.
Ma siccome a Miccichè tutto si può dire meno che sia accondiscendente rispetto a queste pratiche, ecco che parte il coupe de theatre. È lo stesso presidente che in risposta alla collega di Attiva Sicilia ne svela l’identità. “L’ho chiamato al telefono, ci dirà lui se era o non era presente…” E siccome è un giallo, andate sino in fondo, guardate il video e scoprite il volto dell’accusato. Accusato e non colpevole, perché tale è almeno sino a quando non ci sarà la sentenza del giudice Miccichè.