Il rapper palermitano Gielle presenta il nuovo EP “Sogni Lucidi”
Sei tracce dove il rap si fonde all’elettronica e all’R’n’B
Palermitano classe 1998, all’anagrafe Giorgio Leonardi ma nel panorama rap conosciuto come Gielle, presenta il suo nuovo EP intitolato “Sogni Lucidi”, sei tracce dove il rap si fonde all’elettronica e all’R’n’B.
Gielle fin da piccolo è appassionato di poesia e musica e, alle scuole medie, inizia a scrivere rime utilizzando delle basi hip hop fino al 2016 quando il suo sogno si materializza con l’incisione del primo singolo. Da allora ha collaborato con vari artisti della scena palermitana e partecipato anche a svariati contest.
“Sogni Lucidi” è prodotto da Dario Pellerito (beat, rec, mix e master), presso Adistudio di Palermo, un disco che è quasi un viaggio tra diverse vocalità e beat. La tracklist è composta da “Note”, dove Gielle dice che va avanti solo chi crede in se
stesso e che ha un obiettivo e la perseveranza di realizzare i propri sogni. La seconda traccia è “Niente di male”, un R’n’B che punta l’attenzione sull’importanza di eliminare le relazioni tossiche e di vivere di buone vibrazioni.
“Onirico”, il primo singolo estratto dal disco, spiega come sia importante lasciarsi il passato alle spalle senza, però, mai dimenticarlo perché è comunque parte di noi e vivere il più intensamente possibile il presente. A seguire troviamo due featuring: con Andy in “Uh La La” e con Sofia Nuccio in “Chimica”, brano che esplora l’amore e parla dell’importanza della chimica nel rapporto tra due amanti. L’ultima traccia è “Blu Sago”, ancora una volta Gielle mette al centro del suo testo l’importanza di impegnarsi al 100% per ottenere risultati importanti. Nello specifico in questo brano analizza come la fortuna sia una componente non sufficiente per poter realizzarsi.
Raccontaci come nasce il tuo percorso da rapper.
La passione per il rap nasce da piccolo. Alle elementari ero attratto dalla rima e mi piaceva molto a scrivere piccole poesie su un quadernetto che custodisco ancora. Ho da sempre amato la musica e così decisi soltanto alle scuole medie di scrivere i miei primi testi in rima su basi musicali. Ero come incantato da tutto ciò che riguardasse il mondo hip-hop-underground e così decisi di unire le due cose. Durante il liceo registrai il mio primo brano in studio e da allora non ho mai smesso.
Cosa significa vivere Palermo e contemporaneamente fare rap?
Per quanto mi riguarda è davvero difficile… Sei comunque costretto a tenerti impegnato con qualche altro lavoro per guadagnare e poter investire nei tuoi sogni, nella musica nel mio caso… È una città pieni di talenti, stracolma di artisti validi e molto forti, chi più o meno di altri, solo che purtroppo non hanno la giusta visibilità che meritano.
Credi che questo genere abbia un legame speciale con la nostra città?
Penso che Palermo viva il rap e tutto ciò che è collegato al mondo urban molto più di altre città italiane. È intrinseco dentro di noi, è tangibile nelle strade, nei quartieri, nella voglia di rivalsa che hanno tantissimi ragazzi che cercano una scappatoia. È questa fame, questa voglia di rivincita, di urlare al mondo chi siamo e da dove veniamo, che anche in questa città siamo in gradi di fare grandi cose senza invidiare nulla al resto del paese quindi si, credo che il rap e Palermo camminino a braccetto
da sempre.
Raccontaci “Sogni Lucidi”, il tuo progetto organico racchiuso in un EP.
Il mio ultimo EP Sogni Lucidi nasce dalla voglia di diversità e cambiamento, dalla voglia di sperimentare e mixare generi diversi, dal lo-fi, all’R’n’B, passando per l’elettronica. Rappresenta il bisogno di sfida ad adattare la mia voce e il mio stile a
nuovi beat e nuove sonorità, alla scoperta di me stesso. Sogni perché sono un sognatore, mi è sempre piaciuto sognare in grande, è un posto dove posso rifugiarmi e posso dare libero sfogo alle mie fantasie. Lucidi perché al contempo mi reputo una persona realista, penso sempre prima di agire sia alle ipotetiche conseguenze sia a un possibile risultato rispetto a ciò che mi prefisso. Vivere sogni lucidi significa proprio vivere la bellezza di un bel sogno ma ad occhi aperti stando sempre attenti a ciò che può succedere, cercare di prevedere, calcolare e adattare il proprio modo di agire in base alle situazioni, senza mai però smettere, appunto, di sognare.
Quali sono state le influenze musicali?
Mi sono lasciato influenzare molto dalla trap francese e italiana per quanto riguarda le sonorità. L’ispirazione per i testi è venuta in maniera inconscia da ogni cosa che ho vissuto e che vivevo in quel periodo, da tutto ciò che mi circondava: persone, situazioni, sentimenti e stati d’animo.