Gioco online, violazioni per 600 milioni: due imprenditori denunciati

Una società maltese operava senza autorizzazione, soprattutto nel catanese

confisca

La Guardia di Finanza ha accertato violazioni alla normativa tributaria per circa 600 milioni di euro. Sotto l’occhio del ciclone una società di Catania, operante nel settore del gioco on line; nel corso dell’indagine denunciate due persone che avevano omesso di dichiarare le imposte sui redditi dal 2013 al 2016.

Le indagini erano partite lo scorso febbraio, con l’operazione “Doppio gioco” che aveva già condotto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 23 indagati e il sequestro di circa 80 milioni; soggetti coinvolti, a vario titolo, per esercizio abusivo di gioco e scommesse, truffa aggravata e autoriciclaggio. Inoltre si era accertato che le attività economiche fossero connesse con gli interessi del clan mafioso “Santapaola-Ercolano”.

LA SOCIETÀ MALTESE

La verifica fiscale ha riguardato una società di gioco on line di diritto maltese ma operante di fatto, senza autorizzazione, in territorio nazionale e soprattutto nel catanese. L’azienda operava con un’offerta completa, che comprendeva scommesse sportive, giochi virtuali, poker live e sale da poker; ma anche giochi di abilità, 500 giochi di casinò e 4 casinò dal vivo. Tramite i centri scommesse, che figuravano come ditte individuali, veniva effettuato un giro di scommesse non indifferente. Gli ingenti profitti confluivano poi sui conti della società maltese e, da lì, ulteriormente riciclati nell’acquisito di terreni, fabbricati, società in Italia e in Germania.

Scattata una denuncia per reati tributari per i due imprenditori che dirigevano le operazioni, che si trovavano già in carcere per l’operazione “Doppio Gioco”. Inoltre tramite gli accertamenti si è appurato che, nello stesso periodo, la società ha omesso la dichiarazione dell’imposta sulle scommesse per un importo di circa 30 milioni di euro.