Terrificante, angosciante, inquietante: non esiste parola del vocabolario che possa descrivere la terribile sorte che sarebbe toccata al piccolo Gioele.
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A raccontare l’orrore senza fine presentatosi ai loro occhi, sono i soccorritori. Dopo il tronco e il femore, anche la testa del piccolo sarebbe stata trovata a decine di metri di distanza dal punto in cui sono stati rinvenuti gli altri resti ossei segnalati in prima battuta stamane nel sedicesimo giorno di ricerche.
ANIMALI SELVATICI PROTAGONISTI DELL’ORRORE
La terribile scena è emersa tra i cespugli della collina di Caronia, a circa 200 metri dall’autostrada Messina-Palermo e poco distante, circa centro metri, dal traliccio sotto il quale è stato ritrovato il cadavere della madre, Viviana Parisi. Inevitabile pensare che, a ridurre in questo stato il corpo del bimbo siano stati animali come cani randagi e cinghiali dopo averlo trascinato e smembrato. Uno sfiguramento tale che persino per gli investigatori è stato difficile risalire all’identità del cadavere.
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