Cronaca di Palermo

VIDEO | Giornalisti in piazza: è in gioco il futuro dell’informazione

Quando si colpisce un giornalista si colpisce il diritto di ogni cittadino ad essere correttamente informato, ed è bene che questo concetto lo si faccia capire con forza“. Così Giulio Francese, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, intervistato questa mattina da Palermo Live (servizio di Pietro Minardo) nel corso del sit-in dei rappresentanti della categoria tenutosi stamattima davanti la Prefettura del capoluogo siciliano. Ci sono troppe leggi ferme nel cassetto. E’ bene che il Paese si renda conto che l’informazione è il pilastro della democrazia e che va assolutamente tutelata la dignità di chi esercita questo lavoro. Un lavoro spesso mortificato da compensi irrisori, da querele temerarie e da leggi che vanno riscritte.”

GIULIO FRANCESE: “AGGREDITI E INSULTATI ANCHE SUI SOCIAL SENZA COLPO FERIRE”

Una dignità, quella dei giornalisti, spesso e volentieri calpestata non solo da aggressioni fisiche ma, da quando sono fioriti tanti giornali on line, anche da invettive di ogni genere sui social. “In tal senso non c’è una legge che ci tutela. Si può praticamente infamare, ingiuriare, insultare un giornalista senza colpo ferire.”

ROBERTO GINEX: “NO ALLE QUERELE BAVAGLIO E AL CARCERE PER I GIORNALISTI”

Quello andato in scena è un coro unanime, che ha unito i giornalisti di tutta Italia. “Dopo la manifestazione del 20 maggio a Roma, la mobilitazione prosegue oggi a livello nazionale con sit-in davanti le Prefetture dei capoluoghi di Regione – commenta Roberto Ginex. Il messaggio che rivolgiamo al Governo è di accendere i riflettori sull’editoria e sull’informazione perchè la crisi che vive il sistema dura ormai da anni. C’è da superare le criticità che in questi anni si sono verificate, a partire dall’utilizzo dei co.co. co per continuare con il precariato diffuso e la non applicazione dei contratti di lavoro.

Altre ingiustizie verso le quali esistono proposte di legge volte ad abolirle sono le querele bavaglio, che vogliono fermare in qualche modo l’attività dei giornalisti, che, ricordiamo, prevede l’utilizzo legittimo della critica, attività spesso invisa alla classe politica ma non solo. C’è anche una proposta di legge ferma per dire no al carcere per i giornalisti”.

VALERIO TRIPI: “GIORNALISMO SPORTIVO ATTERRATO DALLA PANDEMIA”

Un settore del giornalismo particolarmente colpito dalla pandemia è senza dubbio quello sportivo; Valerio Tripi, giornalista della Repubblica commenta così: “E’ un momento critico soprattutto per i colleghi che lavorano nel mondo dello sport. Abbiamo assistito da un anno a questa parte a una flessione degli incarichi, al venir meno dei rapporti con i vari siti, portali, corrispondenze. Una crisi che rischia di mettere in difficoltà anche chi vuole avvicinarsi a questa professione, magari entrando dalla porta principale che poi è lo sport, come testimoniato dalle firme storiche del panorama giornalistico italiano. Siamo quì a tutela dei diritti al lavoro e per dare una garanzia di futuro per chi vuole intraprendere questa professione che è ancora bellissima.”

Interviste per Palermo Live di Pietro Minardo, riprese di Giuseppe Martorana

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Alfredo Minutoli