Giornalisti: sit-in domani a Palermo e in altri capoluoghi italiani

Leggi retrogade e crisi economica senza precedenti. Ecco cosa chiedono gli operatori del settore

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Assostampa Sicilia ha organizzato un sit-in domani, dalle 10:30 alle 12, davanti alla prefettura di Palermo. La manifestazione si terrà in contemporanea con altre città capoluogo di regione, con l’obiettivo di sensibilizzare il Governo nazionale affinché riconosca l’importanza del ruolo di chi ogni giorno si prodiga per fare informazione. Si chiederanno provvedimenti concreti a tutela della dignità, dei diritti e delle tutele degli operatori del settore. 

Il sistema dell’informazione in Italia vive un profondo stato di difficoltà – si legge nel comunicato – vittima di leggi retrograde e di una crisi economica senza precedenti nell’editoria. Posti di lavoro cancellati in misura sempre maggiore e un’intera divisione, quella dei periodici, ormai al capolinea. Ed ancora, precariato dilagante, uso reiterato degli ammortizzatori sociali, con conseguenti tagli alle retribuzioni, concentrazioni che cancellano il pluralismo e querele “bavaglio”. Oggi, con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il settore del giornalismo ha un’occasione unica per rilanciarsi e pensare ad un futuro migliore. L’informazione, pilastro della democrazia di ogni paese, non può venire esclusa dalle risorse del Piano.

I PUNTI IN DISCUSSIONE

Tra i punti centrali in discussione vi saranno: “il rilancio dell’occupazione con incentivi a carico del sistema generale per favorire le assunzioni; la modifica dell’attuale normativa sui prepensionamenti, con l’obbligo di un’assunzione di un giovane giornalista o la stabilizzazione di un collaboratore di lungo corso per ogni uscita anticipata; la riforma della legge di sistema dell’editoria; la legge sull‘equo compenso 233/ 2012, che non è mai stata attuata; l’abolizione del cococo, il collaboratore coordinato e continuativo, figura impiegata in maniera massiccia nel settore editoriale e che maschera lo sfruttamento selvaggio di quelli che sono ormai i  “braccianti” o “rider” dell’informazione, giornalisti che svolgono lo stesso lavoro dei dipendenti ma senza tutele; le riforme della Rai e del sistema delle provvidenze pubbliche; lo sblocco in Senato, dove è ferma, della proposta di legge sulle cosiddette querele bavaglio; la norma per l’abolizione del carcere per i cronisti sempre ferma in Senato. 

Anche i giornalisti siciliani – conclude la nota – chiedono al Governo nazionale un impegno serio per risolvere questi problemi che si trascinano da decenni.