Domenica, 14 novembre, ricorre la Giornata mondiale del diabete. La data è stata scelta in omaggio alla nascita del fisiologo canadese Frederick Grant Banting, che insieme a Charles Herbert Best, scoprì l’insulina nel 1921. Il farmaco che ha segnato il punto di svolta nella cura della malattia compie dunque cent’anni.
Dopo un secolo, però, non tutti riescono ancora a curarsi. “Accesso alle cure. Se non ora quando” è, non a caso, lo slogan scelto da Diabete Italia onlus per questa edizione. Uno slogan che porta all’attenzione pubblica la necessità di accesso a farmaci e terapie innovative, ai dispositivi tecnologici, al supporto psicologico, all’educazione terapeutica. E, ancora, ai corsi di formazione per gli insegnanti dei bambini con diabete, agli stili di vita salutari, l’attività fisica e la sana alimentazione.
Il diabete, ad oggi, colpisce milioni di persone nel mondo con dati in forte aumento in Italia e, in particolar modo, al Sud, in Sicilia, Campania e Puglia, per via della diffusa obesità. Con l’aggravante che già alla diagnosi un 33% dei pazienti ha sviluppato patologie cardiovascolari.
Anche SIMDO, Società Italiana Metabolismo, Diabete, Obesità ha aderito alla Giornata mondiale del diabete. “È necessario sensibilizzare l’opinione pubblica – afferma il presidente Vincenzo Provenzano – perché l’aumento esponenziale della malattia nella popolazione la rende un’emergenza a cui far fronte con tutte le forze disponibili. Non aumentano solo i casi di diabete mellito, quello di tipo 2 legato all’obesità, ma sono in aumento anche quelli nei bambini soprattutto nelle zone in cui le condizioni socio economico culturali sono meno elevate”.
“In questo – ha sottolineato Vincenzo Provenzano, che è anche il primario di Diabetologia all’ospedale Civico di Partinico – la Sicilia è maglia nera con una mortalità doppia rispetto al resto di Italia, tripla rispetto al Trentino e al Friuli, e nelle conseguenze gravi come l’amputazione del piede. È encomiabile l’impegno dell’assessorato alla Salute della Regione siciliana e dell’ASP di Palermo a favore delle persone con diabete ed in particolare dei bambini e delle donne in gravidanza. Perché non esiste un unico malato di diabete ma ogni età e ogni genere ha delle peculiarità che non possono essere ignorate per garantire a ciascun malato una vita migliore”.
“Bisogna puntare sugli obiettivi della cura – conclude Provenzano – e prevenire le complicanze invalidanti e ottenere buona qualità della vita”.