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Giornata mondiale della libertà di stampa, l’Italia scende di cinque posti in classifica: ecco perché

Cade oggi, 3 maggio, la Giornata mondiale della libertà di stampa, ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sottolineare l’importanza di un’informazione libera e indipendente. Come ogni anno, Repoter Senza Frontiere (RFS) ha stilato la classifica globale dei Paesi in cui l’attività giornalistica è sottoposta a limitazioni o censure: l’Italia si posiziona al 46esimo posto su 180 Paesi, in calo di cinque posizioni rispetto al 2023.

A determinare questa discesa sarebbe stato soprattutto il fatto che “un membro della coalizione parlamentare al potere – spiega lo studio – sta cercando di acquisire la seconda più grande agenzia di stampa, Agi”. Il riferimento è al deputato leghista Antonio Angelucci.

Giornata mondiale della libertà di stampa, il peso del potere politico

L’analisi di Repoter Senza Frontiere spiega che la libertà di stampa in tutto il mondo nel 2024 risulta spesso minacciata dal potere politico. Dei cinque indicatori utilizzati per stilare la classifica, infatti, proprio quello politico ha registrato il calo maggiore, con una diminuzione globale di 7,6 punti.

Secondo il rapporto dell’organizzazione no-profit, nel 2024 si sarebbe dunque registrata una “chiara mancanza di volontà politica da parte della comunità internazionale di far rispettare i principi di tutela dei giornalisti, in particolare la Risoluzione 2222 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. Chiaramente anche la guerra in Medioriente ha influito sulla panoramica globale a causa dell’elevato numero di violazioni contro i giornalisti e i media nell’ultimo anno. Sì parla di più di 100 reporter palestinesi uccisi dalle forze di difesa israeliane.

La classifica

Al primo posto della classifica sulla libertà di stampa troviamo la Norvegia, seguita da Danimarca e Svezia. I Paesi Ue più bassi in classifica sono invece Ungheria, Malta e Grecia. Gli Usa si piazzano alla 55esima posizione con un calo di dieci posti. Gli ultimi tre posti sono invece occupati da Afghanistan, Siria ed Eritrea.

L’Indice della libertà di stampa di RSF mostra che la regione del Maghreb-Medioriente è quella in cui si registra la situazione peggiore. Seguono la regione Asia-Pacifico, dove il giornalismo è soffocato dai governi autoritari, e l’Africa. Situazione critica anche in Russia, che si colloca al 162° posto del report.

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Redazione PL