Giovane infermiera muore in incidente stradale, i sindacati: “Stremata dai turni”

La giovane è morta sul colpo. Tornava a casa da lavoro, dopo aver finito il turno presso la clinica dov’era stata assunta da tre settimane

incidente

E’ morta mentre tornava a casa da lavoro Sara Viva Sorge, infermiera 27enne coinvolta in un tragico impatto lungo la provinciale San Vito dei Normanni-San Michele Salentino, nel Brindisino. La giovane ha perso il controllo della sua  Renault Twingo per ragioni ancora da chiarire finendo contro un palo.

Una scomparsa prematura che fa alzare la voce dei sindacati. “Questa volta non si è trattato di un infortunio in un cantiere o dentro una fabbrica, ma come si dice in gergo, di un infortunio in itinere. Non per questo è meno drammatico e meno grave e non solleva tutta la comunità da alcuni interrogativi su una lavoratrice assunta da poco tempo subito gettata nel mezzo di una situazione lavorativa complicata”. Così affermano Chiara Cleopazzo della Fp Cgil di Brindisi e Luciano Quarta dello sportello Salute e sicurezza dello stesso sindacato. I due affermano di aver denunciato più volte situazioni di questo tipo.

Incidente dopo il turno di lavoro: morta giovane infermiera

Un’infermiera – continuano Cleopazzo e Quarta – “spesso arriva a gestire 10 degenti con un carico di lavoro al limite; per questo è incomprensibile un turno di lavoro lungo e con due notti consecutive, questo sicuramente non può consentire il recupero psicofisico dovuto”.

A quanto si apprende, Sara Viva Sorge rientrava alle sei del mattino dopo il suo turno nella clinica in cui lavorava da tre settimane.

“Si è ritrovata a lavorare a ritmi sostenuti, in una situazione di difficoltà e stress già nota e che la stessa Cgil oggi lamenta di aver segnalato e denunciato più volte”. Così dichiara Maurizio Bruno, presidente della Protezione civile pugliese. “Poco personale, soprattutto di notte, e tanti pazienti da seguire. Non possiamo sapere al momento quale sia stata l’effettiva causa di questa tragedia, ma un’infermiera che si mette in auto dopo due notti di lavoro consecutive è una persona più a rischio di chi torna da un posto di lavoro in ben altre condizioni”.

“Non possiamo nemmeno lasciar passare questa tragedia come un comune incidente stradale”, ha aggiunto. “Turni massacranti e condizioni di lavoro complesse costituiscono un pericolo non solo sul posto di lavoro, ma anche nelle ore immediatamente successive”.

Da dirigenti, dipendenti e collaboratori del presidio ospedaliero di riabilitazione arriva, intanto, una nota che esprime sgomento per la “tragedia tanto grande quanto inaccettabile”. Vicinanza anche dalla Asl di Brindisi: “La direzione generale esprime il proprio cordoglio per la prematura scomparsa della giovane infermiera deceduta stamane in seguito a un incidente stradale, dopo il turno di lavoro svolto in una struttura riabilitativa di Ceglie Messapica”.

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