Giovane tetraplegico trovato morto a casa: la madre non risponde al Gip

La donna avrebbe cercato di nascondere l’accaduto tendendo il corpo in casa con i climatizzatori sempre accesi

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Si è avvalsa della facoltà di non rispondere, Irina, la donna romena di 45 anni fermata ieri dai carabinieri a Grammichele con l’accusa di abbandono di minore aggravato nell’ambito della morte sospetta del figlio quattordicenne tetraplegico avvenuta diversi giorni fa. Difesa dall’avvocato Andrea Scollo, la madre ha deciso, su indicazione del legale, di non rispondere alle domande del giudice delle indagini preliminari Giuseppe Tigano.

L’ACCADUTO

Secondo il medico legale il decesso potrebbe essere collegato a una “prolungata esposizione esterna del ragazzo, verosimilmente all’azione dei raggi solari. Inconciliabile con la sede di ritrovamento della salma, tanto da far presupporre che sia da collocare almeno 36 ore prima dell’arrivo dei militari” nell’abitazione. Il corpo del ragazzo, affetto da tetraparesi spastica e ritardo mentale grave, era nel letto della sua stanza nell’abitazione con cui viveva con la madre, vedova da anni. La donna avrebbe cercato di nascondere l’accaduto tendendo il corpo in casa con i climatizzatori sempre accesi. Le indagini dei carabinieri, coordinate dal procuratore Giuseppe Verzera, hanno “fatto emergere un gravissimo quadro indiziario nei confronti dell’indagata”. La donna si trova nel carcere di Catania