L’ex boss pentito di Cosa Nostra Giovanni Brusca resta una persona “socialmente pericolosa”, come valutato dal questore di Palermo Leopoldo Laricchia. Per tale motivo la Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo ha stabilito che si debba riattivare la sorveglianza speciale per Brusca. Il 64enne è libero dal 31 maggio per fine pena, è uscito dal carcere di Rebibbia con 45 giorni di anticipo.
Brusca era considerato uno dei fedelissimi del capo di Cosa Nostra Totò Riina, prima di diventare un collaboratore di giustizia. In questi anni ha confermato il suo ruolo nella strage di Capaci, il 23 maggio del 1992, nella quale morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie e gli uomini della scorta e di essere stato lui a decidere di uccidere il piccolo Giuseppe Di Matteo.
La Corte d’Appello di Milano ha stabilito che Brusca sarà sottoposto a controlli e protezione e a quattro anni di libertà vigilata