Giulia Tramontano, dopo l’omicidio la videochiamata dell’altra donna ad Alessandro Impagnatiello: “Era agitato”

Giulia tramontano

Prima l’incontro con Giulia Tramontano, poi i messaggi su WhatsApp e la videochiamata con Alessandro Impagnatiello. Il racconto della 23enne che aveva una relazione col barman restituisce tutta una serie di particolari sulla serata in cui la 29enne originaria del Napoletano è stata brutalmente uccisa dal compagno nell’appartamento in cui abitavano a Senago. Giulia era al settimo mese di gravidanza e dal suo omicida aspettava un bambino che avrebbe dovuto chiamarsi Thiago. 

L’incontro all’Armani Bamboo Bar

Le due giovani si erano incontrate poche ore prima all’Armani Bamboo Bar di Milano. Qui lavoravano Impagnatiello e la 23enne, sua collega con la quale aveva intrapreso una relazione parallela a quella con Giulia. 

“Giulia – ha dichiarato la ragazza – mi ha detto che Alessandro non avrebbe mai visto il figlio e che a lei interessava solo il bimbo e la sua salute”. Non sapeva se sarebbe tornata a Napoli dai suoi genitori, ma “sicuramente” non voleva più vedere Impagnatiello. L’incontro tra le due donne “è stato veramente cordiale, tant’è che appena ci siamo viste ci siamo abbracciate per solidarietà femminile”. La ragazza ha infatti raccontato di aver chiesto lei a Giulia di incontrarsi “perché eravamo entrambe vittime di un bugiardo”. Prima di salutarsi la 23enne avrebbe offerto la sua ospitalità alla donna: “Le ho anche proposto che se ne avesse avuto bisogno poteva venire da me a casa a dormire. Lei disse di non preoccuparmi, ringraziandomi”.  

I messaggi con Giulia Tramontano

Poi i messaggi su WhatsApp. Dopo l’incontro la 23enne ha infatti ricontattato Giulia, ma i toni erano ben diversi. “Le ho riscritto chiedendole se fosse tutto ok e alle ore 20.31 mi ha iniziato a scrivere dei messaggi strani, completamente diversi dal tenore della nostra conversazione – ha raccontato -. Il tono era freddo e sostanzialmente mi diceva che non era stata sincera con me e che doveva lasciarla stare”.

“L’ho chiamata alle 21.49 con telefonata normale e lei non ha risposto e mi ha annullato la chiamata rifiutandola e mi ha poi scritto alle ore 21.52 chiedendomi di lasciarla in pace – ha aggiunto la ragazza -. Io le ho poi scritto nuovamente alle 22.21 ma il messaggio mi risulta ancora da consegnare (una sola spunta grigia)”.

In realtà, a quell’ora Giulia era già morta. La 23enne ha raccontato di aver videochiamato Impagnatiello, a cui ha chiesto della compagna. Lui ha risposto solo al terzo tentativo. Ha detto prima che la 29enne stava dormendo, poi che era andata da un’amica. “Mi ha fatto vedere il letto dove non c’era, poi mi ha fatto vedere anche il divano, su mia richiesta”, ha detto l’altra fidanzata. “Giulia non c’era”, mentre Impagnatiello “era palesemente agitato tanto da apparire sudato”.

Impagnatiello sotto casa della 23enne

Non è finita qui. Poche ore dopo aver ucciso Giulia Tramontano, Alessandro Impagnatiello si è infatti presentato a casa dell’altra ragazza. “Ha iniziato a chiedermi di vederci. Le sue richieste erano talmente pressanti che mi ha accompagnato un collega a casa poiché anche loro erano preoccupati”, ha raccontato la giovane. Impagnatiello “ha iniziato a citofonare, alla fine è salito e gli ho parlato attraverso le sbarre della finestra del ballatoio. Lui insisteva perché io lo facessi entrare, ma io non ho voluto perché avevo paura, non sapevo che fine aveva fatto Giulia e di che cosa fosse capace“. 

Il 30enne si trova ora nel carcere milanese di San Vittore, il gip ha convalidato l’arresto. Dalle indagini è emerso che avrebbe cercato di crearsi un alibi continuando a inviare messaggi al cellulare di Tramontano, anche dopo la morte della giovane.

I messaggi tra Giulia Tramontano e Alessandro Impagnatiello

L’ultimo messaggio alla compagna è dello scorso 31 maggio, poche ore prima dell’arresto: “Tata, batti un colpo”. Dall’analisi forense del cellulare è anche emerso che anche mercoledì scorso – Giulia era morta da quattro giorni – l’uomo aveva scritto a Tramontano di avere “i giornalisti che mi stanno molestando sotto casa”. Le chiedeva di “finirla con questa storia”.

Anche l’esame dei messaggi scambiati tra i due prima della tragedia ha portato alla luce nuovi particolari. Giulia avrebbe scoperto della relazione parallela di Impagnatiello già lo scorso gennaio. “Accetta la mia decisione e chiudiamo il discorso. Non voglio altre discussioni, frustrazioni, ansie e rabbia continua, lasciami stare. Non sono felice e vorrei ritrovare la mia tranquillità. Basta“, aveva scritto all’uomo qualche giorno prima di essere uccisa. 

“E vuoi trovare tranquillità mettendomi da parte???”, la risposta di lui. Tramontano aveva proposto al compagno di condividere la casa di Senago “finché sarà necessario”. Lui ribatteva: “Ma ti sembra normale parlare così con un bambino in pancia?!? Dimmelo!”.

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