“Giustizia per Mario Paciolla”, lo striscione appeso a Palazzo delle Aquile

Dopo oltre un anno sono ancora oscuri i motivi della morte di Mario Paciolla, cooperante delle Nazioni Unite deceduto in Colombia nel luglio 2020. Oggi la famiglia del giovane scomparso ha fatto visita a Palazzo delle Aquile, accolta dall’assessore Prestigiacomo

mario paciolla

L’assessore Maria Prestigiacomo ha accolto questa mattina presso la sede istituzionale di Palazzo delle Aquile la famiglia di Mario Paciolla, 33enne napoletano cooperante delle Nazioni unite trovato morto in Colombia il 15 luglio 2020. Sul decesso dell’uomo, il cui cadavere è stato rinvenuto nel suo appartamento di San Vicente del Caguàn, non si è mai fatta chiarezza. Esposto, nel corso dell’incontro, uno striscione sulla facciata del palazzo comunale con la scritta “Giustizia per Mario”.

Paciolla era impegnato come osservatore per il rispetto degli accordi di pace in Colombia. La polizia colombiana e l’Onu hanno parlato di un suicidio; tuttavia questa versione non ha mai convinto. In particolar modo i genitori di Mario si sono sempre detti certi dell’uccisione del figlio. Probabilmente nel presunto omicidio avrebbe influito la straordinaria conoscenza del territorio colombiano da parte di Paciolla. Il cooperante, infatti, scriveva anche per diverse riviste di geopolitica firmandosi con lo pseudonimo di Astolfo Bergman. 

Mario Paciolla – ha dichiarato l’assessore Prestigiacomo – ha lavorato anche a Palermo, è stato uno di noi. Ci auguriamo che la giustizia chiarisca quanto è realmente successo in Colombia”.

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha sollecitato la collaborazione delle autorità colombiane, garantendo l’impegno dell’Esecutivo sulla vicenda. Così come il presidente della Camera Roberto Fico, che ha ribadito la massima attenzione dello Stato italiano affinché si faccia chiarezza sulla morte di Paciolla, avvenuta ormai oltre un anno fa.