Gli attivisti di Ultima Generazione imbrattato “Il Seminatore” di Van Gogh -VIDEO

Il ministro: «Attaccare l’arte è un atto ignobile che va fermamente condannato. I reati contro i beni culturali sono puniti gravemente e gli autori sono perseguibili penalmente»

Dopo Botticelli, Monet e Picasso, gli attivisti di Ultima Generazione, dopo aver imbrattato I Girasoli hanno colpito ancora Vincent Van Gogh. Imitando i loro colleghi inglesi di Just Stop Oil, hanno coperto con una passata di piselli Il Seminatore, un’opera esposta a Palazzo Bonaparte, a Roma. Fortunatamente la tela era  protetta da una teca di vetro. Questo tipo di protesta è diventato sempre più comune negli ultimi mesi ed è stato messo in atto da diversi gruppi ambientalisti in tutta Europa. Qualche settimana fa, il gruppo Just Stop Oil aveva lanciato un barattolo di zuppa contro I Girasoli di Van Gogh, esposti alla National Gallery di Londra. Nelle settimane successive lo stesso destino è toccato anche a Il Pagliaio, un’opera di Claude Monet esposta a Potsdam, in Germania. Oppure La ragazza con l’orecchino di perla, la celebre opera di Jan Vermeer custodita nel museo Mauritshuis dell’Aia, nei Paesi Bassi.

La giustificazione degli attivisti e la condanna del ministro

Il gruppo ambientalista Ultima Generazione con una nota ha commentato il blitz scrivendo: «Tutto ciò che avremmo il diritto di vedere nel nostro presente e nel nostro futuro sta venendo oscurato da una catastrofe reale e imminente, così come questa passata di piselli ha coperto il lavoro nei campi, la casa del contadino e l’energia sprigionata in tutta la scena dal Sole. Ancora una volta quindi un grido disperato e scientificamente fondato, che non può intendersi come semplice vandalismo», hanno aggiunto gli attivisti, ricordando che il quadro, protetto da un vetro, non ha riportato danni.

Duro, invece, il commento del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: «Attaccare l’arte è un atto ignobile che va fermamente condannato. La cultura, che è alla base della nostra identità, va difesa e protetta, non certo utilizzata come megafono per altre forme di protesta». Secondo il ministro, dunque, l’atto degli ambientalisti «non può passare come una legittima espressione di protesta. I reati contro i beni culturali sono puniti gravemente e gli autori sono perseguibili penalmente», ha ricordato Sangiuliano.