Il caldo africano che sta investendo l’Italia fa scattare con 10-15 giorni di anticipo la vendemmia che sarà ricordata per essere la più precoce di sempre. Si tratta dell’effetto dei cambiamenti climatici in atto che, con le alte temperature e la mancanza di pioggia, hanno accelerato la maturazione delle uve soprattutto al Sud. Il dato emerge dalle prime stime della Coldiretti, in occasione dell’avvio delle operazioni di raccolta in provincia di Palermo a Contessa Entellina, con i primi grappoli di uve chardonnay nell’azienda agricola Di Giovanna in contrada Miccina.
La vendemmia 2024 è probabilmente quella con le maggiori incognite degli ultimi anni – rileva Coldiretti – e non solo per il forte anticipo dell’avvio che spalmerà le operazioni di raccolta nell’arco di quattro mesi, caso praticamente unico in Europa. Un percorso che offre opportunità di lavoro a 1,3 milioni di persone impegnate in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale. A pesare è soprattutto il meteo che divide l’Italia in due. Nel Meridione assediato dalla siccità le viti sembrano aver resistito più delle altre colture, con il caldo che ha bloccato il rischio peronospora, malattia che che lo scorso anno ha tagliato 11 milioni di ettolitri in tutta Italia. La qualità delle uve è dunque ottima con un alto livello qualitativo e l’arrivo della pioggia potrebbe assicurare un buon risultato produttivo. Al Nord le incognite sono invece legate al maltempo, con nubifragi e grandinate, con i viticoltori che dovranno stare sempre più attenti alla scelta del giusto momento per la raccolta e la lavorazione in cantina. Meteo che pesa – rileva la Coldiretti – anche sui costi di produzione, dall’acqua alle strategie di protezione delle uve dagli eventi avversi e dalle malattie, con un aggravio notevole a carico dei produttori.