“Si trattava di capire se c’era la volontà o meno di mettere persone, all’interno di un ministero, che conoscono il mondo dell’immigrazione. E poi di avere una rappresentanza, visto che i siciliani non sono presi granché in considerazione in questo Governo“.
Così Totò Martello, sindaco di Lampedusa, ha così commentato questa mattina a PrimaRadio la composizione del nuovo Governo Draghi. Il primo cittadino isolano era stata indicato come uno dei papabili a ricoprire il ruolo di sottosegretario in quota PD.
Ma alla fine l’ex presidente della BCE ha deciso di fare altre scelte, concedendo all’Isola soltanto quattro sottosegretari (Floridia, Di Stefano, Cancelleri e Mulè), a fronte di nessun ministro nominato.
Il nome di Totò Martello era salito in quota proprio in considerazione della sua conoscenza del fenomeno migratorio. Proprio sotto questo profilo, il sindaco chiede un maggiore impegno alle istituzioni italiane, anche in sede europea.
“Il problema dei migranti nasce dal fatto che l’Italia non vuole affrontare il tema delle migrazioni. Il tema non è soltanto se accogliere o meno, il problema deve essere affrontato globalmente. Che tipo di considerazioni ha il Governo sul tema e, soprattutto, qual’è il peso del nostro Paese nei confronti dell’Europa per cercare di risolvere la questione“.
Sul peso del nuovo premier Mario Draghi, Totò Martello non ha dubbi.
“Che il presidente del Consiglio abbia un peso specifico importanto nel panorama mondiale non ci sono. Il tema è come affrontare il fenomeno migratorio. Ogni volta che si parla di migranti si aprono sempre diatribe politiche. Quindi bisogna ripartire da un documento stilato dall’Onu, ovvero il Global Compact for migration. Tutti vogliamo che il movimento sia ordinato e corretto. Tutti ne parliamo, ma in pratica quando bisogna approvare un documento nessuno in Italia riesce a portarlo in Parlamento per farlo votare“.
Non mancano i riferimenti anche al turismo, vista la considerazione che continua a ricoprire l’isola di Lampedusa, anche grazie a bellezze naturali come la baia dei Conigli. Ed è proprio sul tema estiva che il sindaco chiede alla Regione una vaccinazione immediata della popolazione isolana.
“Se dal punto di vista sanitario, le istituzioni fanno vaccinare la popolazione delle isole minori siciliane, si potrebbero aprire grandi spiragli per salvare la stagione estiva“.
“Il problema fondamentale è che se non attivano procedure rapide, poi dobbiamo andare a chiedere l’aiuto del Governo. Noi dipendiamo al 99% dal turismo. Se chi vuole venire nella nostra terra non trova una popolazione vaccinata diffusamente, ci pensa due volte“.
“A Lampedusa cominciano le vaccinazioni l’8 marzo, a partire dagli over 80, circa 350 persone. Poi dobbiamo aspettare. L’equipe che viene qui a vaccinare deve tornare a Palermo e dobbiamo aspettare il successivo turno per vaccinare la categoria successiva. Un avanti a indietro su chi deve essere vaccinato che per me non ha senso. Per vaccinare seimila persone ci vogliono al massimo 5-6 giorni, a Lampedusa siamo pronti. Ma c’è bisogno che qualcuno lo ordini“.