Indecisione per zone rosse, weekend e coprifuoco: il Governo attende il Cts
Nel governo posizioni diverse. Pd, Leu e 5S rigoristi, mentre FI, Lega e Iv contrari a restrizioni generalizzate
Ieri pomeriggio si è riunita la cabina di regia del Governo per valutare le ulteriori misure anti-Covid da mettere in campo alla luce delle ultime indicazioni del Cts. In ballo una ipotetica zona rossa nazionale estesa a tutto il weekend e misure più rigide anche nelle zone gialle. Ma l’incontro si è concluso con un nulla di fatto, perché Draghi e Ministri hanno preferito aspettare i nuovi dati che Iss e Cta dovrebbe fornire giovedì. La decisione dunque slitta probabilmente a venerdì, visto che dovrà esserci anche il confronto con le Regioni.
POSSIBILE STRETTA
Seguendo l’indicazione del Cts, dovrebbe arrivare il rafforzamento delle misure anti-contagio in zona gialla e l’introduzione di zone rosse locali. Ma anche la chiusura delle attività commerciali e ristorative nei weekend come già successo a Natale indipendentemente dalla zona colorata in cui sono collocati i pubblici esercizi. Una sorta di lockdown del fine settimana. In discussione c’è pure il criterio dei 250 casi ogni 100mila abitanti attualmente in vigore per determinare la chiusura o meno delle scuole, e che dovrebbe estendersi anche al passaggio automatico in zona rossa. Comunque l’idea è quella di mettere quanto più in sicurezza possibile l’Italia scoraggiando tutte quelle attività che potrebbero favorire gli assembramenti di persone. Obiettivo: ridurre l’incidenza dei contagi in modo drastico così da poter riprendere il tracciamento dei casi e accelerare la campagna vaccinale.
POSIZIONI DIVERSE
Nel governo, tra i ministri c’è che, come Speranza, spinge per rafforzare le misure da subito in tutto il territorio nazionale, non solo nei fine settimana. Invece altri non vorrebbero penalizzare ulteriormente ristoranti e negozi, neanche nei weekend. Quindi Pd, M5S e Leu sono collocati su una linea rigorista, mentre FI, Lega e Iv frenano su nuove misure nazionali generalizzate. Per questo la scelta di un supplemento di riflessione, per valutare i nuovi dati. Quindi, dopo il confronto con le Regioni, ci sarà un nuovo Cdm con Draghi venerdì e decisione finale.
In questa situazione di alto rischio torna, inoltre, potrebbe essere in discussione anche la scadenza – già fissata per il 27 marzo – per la riapertura di cinema e teatri. Di fronte a un tasso di positività che aumenta non appare così scontata la possibilità di far ripartire l’attività dello spettacolo. La decisione sarà presa dopo il 20 marzo, quando si valuterà se le altre misure hanno funzionato.