Gli incrementi dei bollettini Covid si susseguono giorno dopo giorno con un andamento molto preoccupante. Per questo il Governo sta già lavorando per emettere un nuovo e più stringente Dpcm. Quindi, a pochi giorni dall’ultimo provvedimento che obbligava a portare sempre le mascherine e vietava le feste, è in arrivo una nuova stretta nazionale. Le anticipazioni che filtrano da Palazzo Chigi parlano di un Dpcm che potrebbe essere esecutivo entro poco tempo. Tra le ipotesi sulle quali si ragiona, ci sarebbe lo smartworking obbligatorio con percentuali da definire, lo stop agli eventi ed una nuova stretta allo sport, oltre ad alcune misure previste per la scuola, come orari scaglionati e più didattica a distanza per i licei. Ma c’è chi invece propone di limitare al 50 per cento la didattica digitale alle superiori, alternando casa e scuola. Nelle Regioni con indice di contagio particolarmente alto – secondo alcune indiscrezioni – si potrebbe valutare anche la chiusura di palestre, parrucchieri, estetiste e centri estetici, cinema e teatri.
COPRIFUOCO
Tra le ipotesi che circolano con insistenza c’è anche quella di una sorta di “coprifuoco”, con i locali chiusi dalle 22 o dalle 23. Ancora non c’è nulla di deciso perché è in atto un confronto fra due diverse tendenze presenti nella maggioranza di Governo. M5s e Iv propendono per una maggiore prudenza in questa fase, mentre Pd e Leu vogliono andare subito all’attacco, agendo con misure più limitative, per evitare di dovere ricorrere poi ad un pericoloso e pesante lockdown. Il premier Giuseppe Conte pensa al “coprifuoco”, ma ritiene che le misure debbano comunque essere proporzionate: «Questa ondata non è meno pericolosa ─ dice ─, ma dobbiamo affrontarla con una strategia diversa, che non prevede il lockdown».
RITARDI
Di fatto siamo nel pieno della seconda ondata di coronavirus, attesa e prevista perché se ne parla da mesi. Ma nonostante tutte le previsioni fossero univoche, non se ne è tenuto conto, e per certi versi ci siamo fatti trovare impreparati. E quindi ci sono ancora tanti problemi da affrontare e risolvere, come quelli che riguardano i trasporti e le scuole. Inoltre ci sono anche le tante difficoltà delle Asl nel tracciamento dei contagi: occorreva rafforzare per tempo i Dipartimenti di protezione, per gestire meglio l’emergenza, Invece in tutta Italia ci sono notevoli difficoltà per potere effettuare i tamponi e c’è Il rischio che le regioni possano perdere il controllo dei contagi. Se dovesse accadere, le conseguenze sarebbero ancora più gravi.