Green pass, esenzioni dubbie: denunciati quattro medici dalla firma facile

Da un mese le richieste di certificati per esenzione di Green pass sono raddoppiate. Ma non tutti i sanitari possono concederli

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A visitor's Covid-19 Green Pass is checked at the entrance to a bar in Rome, Italy, 09 August 2021. Effective from 06 August, the so-called Green Pass is advocated by the government as the alternative to lockdowns in the light of the spreading Delta variant of the Sars-Cov-2 pandemic coronavirus. People who do not hold the certificate that identifies them as either immunised, recovered or tested for Covid-19 may be excluded from indoor venues and for access to amusement parks it is necessary to be up to date with anti-covid-19 vaccinations, or have a negative swab in the last 48 hours. ANSA/ANGELO CARCONI

Con il Green pass obbligatorio sul posto di lavoro, oltre all’esponenziale aumento di tamponi si è registrata anche una notevole impennata di richieste di esenzione. I medici di famiglia nel lanciare l’allarme dicono che sono subissati di richieste, e chiedono un organismo di controllo. Una circolare ministeriale di agosto prevedeva una commissione di verifica per i casi dubbi, ma la Regione non l’ha ancora attivata. Si è mossa solo l‘Asp di Catania, e nell’ambito dei controlli voluti dal commissario provinciale per l’emergenza Pino Liberti, sono scattate le indagini dei Nas. Nel mirino sono finiti, per ora, quattro professionisti che avrebbero rilasciato fino a 40 attestati ciascuno.

CERTIFICATI SOLO DA MEDICI VACCINATORI

È successo che in tanti si sono presentati negli hub per chiedere il Green Pass, esibendo certificati rilasciati da liberi professionisti o di medici di base che non hanno aderito alla campagna vaccinale. Invece possono esentare dalla vaccinazione solo i medici vaccinatori, e solo sulla base di specifiche condizioni cliniche. I professionisti denunciati, invece, hanno certificato che i pazienti potevano «essere ammessi in qualunque ambiente di vita e di lavoro, non presentando sintomi o segni di malattie infettive o contagiose in atto». Invece, secondo le indicazioni dell’Istituto superiore di sanità, i motivi per non vaccinarsi sono pochissimi. Infatti per l’esenzione temporanea ci deve essere febbre, asma o trombosi in atto. Mentre, per l’esenzione permanente, allergia accertata a un componente del vaccino, anafilassi, sindrome di Guillain-Barrè e pericardite tra le due dosi. Ma secondo i medici di famiglia, a soffrire di questi disturbi sono al massimo quattro ogni mille cittadini.