Processo Gregoretti: domani Salvini a Catania, Conte interrogato a Roma

Nel processo Gregoretti, il premier sarà interrogato a Palazzo Chigi. Salvini sarà in aula

Domani a Catania nell’aula bunker del carcere di Bicocca ci sarà la seconda giornata dell’udienza preliminare del processo Gregoretti per la richiesta di rinvio a giudizio per sequestro di persona dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Si tratta dei ritardi nello sbarco dalla nave Gregoretti di 131 migranti ad Augusta il 31 luglio 2019. Salvini ha annunciato la sua presenza in aula.  Per questa udienza era stato convocato più di un mese fa anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ma il premier solo ieri ha fatto sapere al presidente dei gup, Nunzio Sarpietro, di non essere disponibile. E di volersi avvalere dell’articolo del codice di procedura penale che dà facoltà al presidente del Consiglio di essere ascoltato a Roma. Quindi il gup Sarpietro dovrà adesso fissare una nuova udienza e recarsi a Roma per sentire Giuseppe Conte in uno dei saloni di Palazzo Chigi.

PRESENTI COME TESTIMONI TONINELLI E TRENTA

Dovrebbero essere presenti, sempre in qualità di testimoni, gli ex ministro Toninelli (Infrastrutture e Trasporti) e Trenta (Difesa). La tesi difensiva dell’ex ministro Salvini, infatti, è quella che a tenere ferma per sei giorni, nel luglio 2019 nel mare davanti Augusta e Catania, la nave Gregoretti della Guardia costiera con a bordo 116 persone salvate nel Mediterraneo centrale fu una decisione condivisa con il governo. Sempre domani ci sarà la prima giornata dell’udienza preliminare del processo Open Arms a Palermo. Un «ingorgo» di udienze casuale, dovuto a uno sciopero degli avvocati catanesi. A inizio mese hanno protestato per la sicurezza del palazzo di giustizia, per via di diversi casi di Covid-19 registrati nel palazzo, due dei quali hanno ucciso altrettanti avvocati.

AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE DATE O NON DATE

Entrambe le vicende, Gregoretti e Open Arms, sono passate dal vaglio dei rispettivi tribunali dei ministri di Catania e Palermo, e del voto del Senato per l’autorizzazione a procedere. Autorizzazione che invece non fu data, l’anno prima, per un analogo caso, quello che nel 2018 riguardò un’altra nave della Guardia costiera, la Ubaldo Diciotti.