Tanino Vasari e i guai col fisco: trovati documenti nascosti in casa

E intanto il web si divide, tra chi: “se ha sbagliato paghi” e chi: “giù le mani da Tanino”.

Il cuore della Palermo calcistica batte tutto per Gaetano Vasari, che il rosanero ce l’ha tatuato nel sangue. E come ormai puntualmente accade è attraverso i social che si possono cogliere i più disparati pareri. Nella fattispecie quelli riguardanti i guai col fisco che hanno indotto la Giustizia a condannare agli arresti domiciliari l’ex numero 7. Dal “se ha sbagliato è giusto che paghi” al “Giù le mani da Tanino” è un attimo. Fatto sta che la sua posizione, di per sè complicata (si parla di un crac da 600 mila euro in gran parte relativi a tasse e oneri contributivi non pagati), si è ulteriormente aggravata. Attraverso una perquisizione in casa infatti, sono stati rinvenuti 4 quaderni. Dati che hanno fornito agli investigatori nuovi indizi per ricostruire la presunta bancarotta compiuta da uno dei giocatori più amati della storia rosanero.

LE TAPPE DEL FALLIMENTO

Come scrive Leopolodo Gargano sul GdS, i dati della contabilità rinvenuti presso il domicilio di Vasari non erano stati trovati durante la prima perquisizione effettuata. Riavvolgendo il nastro, ricordiamo che il panificio di via Alcide De Gasperi, Tanino Vasari lo aprì una volta appese le scarpette al chiodo. Un’attività entrata nel col tempo in una spirale di debiti fino al totale naufragio. Da quì, al fine di distrarre beni e capitali della «Pane…pizza e… srl» , risalente al novembre 2017, sono subentrate altre due sigle. «Caldo Pane» e «Caldo Pane soc.coop». E’ stata proprio da questa manovra che per Vasari è scattata l’accusa di bancarotta fraudolenta con sucessivi arresti domiciliari.