“E’ scoppiata la guerra, abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile“, dichiara Anastasiya Menzhega, 25 anni, architetto e designer a Kiev che lancia un appello: “Ci sono esplosioni ovunque. Chiediamo aiuto al più presto“. E ancora: “Ci stanno bombardando, sentiamo forti esplosioni ovunque, ci sono molti aerei che passano sopra le nostre teste e bombe che cadono. E’ difficile mettersi in contatto con l’esterno, anche con i mezzi tecnologici. Chiediamo aiuto a tutti“, dichiara all’Ansa un ragazzo che abita a Kolomyja, città dell’Ucraina occidentale. Sono alcune delle testimonianze dell’attacco che nella notte è partito dalla Russia contro il paese ucraino.
Tutto è cominciato con l’annuncio del presidente russo, Vladimir Putin che ha autorizzato le operazioni militari in Ucraina, nel Donbass, che ha lanciato un appello ai soldati ucraini di deporre le armi. Il capo del Cremlino ha intimato ai Paesi stranieri di evitare interferenze, altrimenti ci saranno conseguenze mai viste. E nel cuore della notte, dalle 3 e 30 in poi, è davvero iniziata l’invasione. In molte città del Donbass si sono verificate forti esplosioni, ma non solo: anche a Kiev sono state udite delle esplosioni e in città sono scattate le sirene antiaeree, a Kramatorsk e Kharkiv.
Sono tante le auto in coda nella capitale ucraina che stanno tentando di lasciare la città e trovare un posto più sicuro al riparo dagli attacchi russi. “Condanniamo l’attacco, rispondere con unità e determinazione”, ha detto il premier italiano Mario Draghi. Non usa, invece, mezzi termini il leader americano Biden: “La Russia ha scelto una guerra premeditata che porterà a una catastrofica perdita di vite umane e sofferenza”.