La piattaforma a luci rosse PornHub sostiene l’Ucraina e “dichiara guerra” alla Russia. Con grande sorpresa, infatti, l’azienda ha deciso di vietare l’accesso al sito agli utenti che vengono geo-localizzati in Russia. Adesso infatti chi si collega da lì, si troverà sullo schermo solo le bandiere dell’Ucraina e un messaggio di sostegno al Paese sotto attacco delle forze armate di Vladimir Putin.
Un tassello ulteriore nella “battaglia” a distanza tra l’azienda e il Cremlino: già nel 2016 Mosca provò a bloccare con una legge tutti i principali siti porno accessibili nel Paese, ma ciò non avvenne.
Che la guerra in Ucraina non si sarebbe svolta solo a terra o nei cieli era chiaro fin dalle prime ore: adesso si combatte anche tramite internet. Da ieri è sceso in campo Anonymous. Ieri il collettivo è riuscito a violare il database del ministero della Difesa russo, pubblicando sui suoi account Twitter i dati trafugati e un link che invitava a scaricarli. Un appello è arrivato poco dopo sugli stessi canali: “Hacker di tutto il mondo: prendete di mira la Russia in nome di Anonymous, fatele sapere che non perdoniamo, non dimentichiamo. Anonymous possiede fascisti, sempre”.