È scoppiata la guerra di vaccini tra Ue, Gran Bretagna e Stati Uniti

Berlino e Bruxelles fanno la guerra a Londra e gli Stati Uniti, accusandoli di essersi accaparrati i vaccini. Per ritorsione, via al protezionismo sui farmaci europei

terza dose

Ormai è un tutti contro tutti: la caccia al siero anti-Covid sta scatenando una acerrima guerra diplomatica. Bruxelles attacca Londra e Londra risponde al fuoco. Anche Berlino ha nel mirino la capitale inglese nonostante la Germania grazie all’accordo privato con Pfizer si sia garantita 30 milioni di vaccini supplementari, e dunque abbia scorte sufficienti. Il clima già teso è divenuto rovente da quando nelle scorse ore è cominciata a circolare vorticosamente l’ipotesi, diventata una certezza, secondo cui la Commissione Europea potrebbe obbligare le aziende che producono i vaccini all’interno dell’Unione a chiedere un’autorizzazione preventiva per poterli esportare nei Paesi extra Ue.

MANCATE CONSEGNE DA ASTRAZENECA

Bruxelles dunque sta rispondendo all’annuncio di Astrazeneca. L’azienda inglese la settimana scorsa ha informato che entro fine marzo spedirà in Europa solo 31 milioni di dosi, nonostante ne fossero concordate 80 milioni. Il colosso farmaceutico sostiene che la contrazione sia dettata da problemi di produzione. Ma la Ue e la Germania ribattono che l’azienda ha preferito dirottare le fiale verso altgri Stati. Quelli disposti a pagare di più, tra cui Inghilterra, Stati Uniti e Paesi arabi. Il commissario europeo alla Sanità, la cipriota Stella Kyriakides, ha chiesto ad Astrazeneca l’elenco dettagliato delle dosi fornite a ciascuna nazione. L’azienda ha risposto che si tratta di un’informazione «strettamente riservata».

PFIZER ANTICIPA LA CONSEGNA NEGLI STATI UNITI

Nel frattempo gli Stati Uniti riceveranno 200 milioni di dosi dalla Pfizer con due mesi di anticipo rispetto al calendario stabilito. Questo, ha spiegato l’amministratore delegato Albert Bourla, in virtù delle 6 dosi prelevabili e non più delle 5: «Siamo così in grado di consegnarne 120 milioni già ora e non entro fine marzo, com’era previsto. Lo stesso ─ ha spiegato Bourla ─ avverrà per le 200 milioni del trimestre successivo». L’Fda, l’ente governativo americano che si occupa dei farmaci, ha dato il permesso di aggiornare le istruzioni del siero Pfizer, che ora recitano: «Dopo la diluizione, le fiale del vaccino contengono 6 dosi da 0,3 ml». L’Ue ed i Paesi Ue fanno la guerra, ma salvo rare eccezioni le rispettive campagne vaccinali procedono a ritmi pachidermici. Altrove invece, dove non si perde tempo e parlano i soldi, i governi cannoneggiano il virus.