Ha dimenticato di rinnovare il pass della Ztl: deve pagare 45 multe di 95 euro
Una brutta avventura per una insegnante che ha dimenticato di pagare il pass. «Non è arrivato nessun avviso». Non le rimane che rivolgersi al Giudice di Pace
Marina Di Giorgi, una insegnante abitante a Palermo, ha ricevuto in poco più di due mesi 45 multe di 95 euro ciascuna per un totale di oltre 4mila euro. Tutte allo stesso indirizzo e con la stessa causale: avere violato i divieti della zona Ztl. Come scrive il Giornale di Sicilia, questa pioggia di sanzioni è la conseguenza di una dimenticanza. L’insegnante per recarsi ogni giorno dalla sua abitazione alla scuola dove lavora, deve necessariamente attraversare una zona Ztl. Per questo paga 80 euro l’anno per il pass che le permette di potere circolare. Purtroppo l’ultimo, che scadeva il 26 luglio, non lo ha rinnovato, ma ha continuato a circolate normalmente. Fino al 14 ottobre, quando le è arrivata la prima contravvenzione di 95 euro. Si è subito resa conto della dimenticanza, ed lo stesso giorno ha provveduto a rinnovare il pass. Ma non avrebbe mai potuto immaginare che per due mesi avrebbe continuato a ricevere altre 44 multe, tutte di 95 euro. Per un totale di 4.275 euro.
Le rimane solo la possibilità di presentare un ricorso al giudice di pace
Non si dà pace Marina Di Giorgi, ed ha spiegato che l’inconveniente è potuto accadere per il mancato arrivo del messaggio che di solito ricorda la scadenza ai possessori di autorizzazione Ztl. Per cercare di fare valere le sue ragioni è andata al comando della Polizia municipale e si è rivolta all’Unione consumatori. Ma finora non è servito a nulla, deve pagare. Ed ha fatto anche un appello al sindaco, o a chi ne ha il potere, per modificare queste regole ingiuste. Ha spiegato che quanto sta accadendo a una persona che abita in Ztl e dimentica di pagare il pass è iniquo. Anche perché non viene avvisata in modo efficace. Continuerà inconsapevolmente a circolare, compiendo gli atti quotidiani della vita come se fosse in regola.
Per questo la sanzione viene moltiplicata a dismisura, anche più volte nello stesso giorno. «L’organo che sanziona – ha detto l’insegnante – dovrebbe avere a cuore la tutela del cittadino che si trova a sbagliare senza awedersene. Mentre in questo caso, rispetto alle prime settimane di multe notificate, si è lasciato scorrere il tempo. Sarebbe bastato anche un semplice messaggio, una chiamata, una mail o una raccomandata, impedendo il verificarsi di questo flusso di infrazioni inconsapevoli». A questo punto a Marina Di Giorgi per far valere le proprie ragioni rimane solo la possibilità di presentare un ricorso al giudice di pace. (Foto di repertorio)